ROMA (ITALPRESS) – “Questo dibattito astratto va superato. Serve una riforma complessiva che assicuri equità e flessibilità2. È quanto sottolinea oggi il Segretario Generale della Cisl, Luigi Sbarra, in una intervista al Corriere della Sera. “Le pensioni sono salario differito e non possono essere considerate un dettaglio nell’impianto della contabilità dello Stato. Questo spesso lo si dimentica.
Non sono nè un lusso, nè una regalia ma strumento principale del nostro stato sociale, un diritto fondamentale della persona dopo anni di attività lavorativa.Dobbiamo dare stabilità al sistema puntando sulla flessibilità, lasciando alle persone la scelta di quando andare in pensione dopo i 62 anni o con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età, ben sapendo che non tutti i lavori sono uguali e che, dunque, non possono esserlo neanche le regole pensionistiche.
Quanto alle risorse quelle programmate sono insufficienti. È giunto il momento di reinvestire parte dei risparmi accumulati dalla legge Fornero e quelle non utilizzate per Quota 100 in coerenza con i contenuti della nostra piattaforma”, aggiunge Sbarra che su quota 100 precisa: “Noi non eravamo certo tra gli accaniti sostenitori di Quota 100, che ha penalizzato soprattutto le donne, i lavoratori privati con carriere discontinue, quelli delle piccole imprese ed il mezzogiorno. E’ stata comunque una piccola finestra di flessibilità”.
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