Pensioni, in arrivo 3mila euro per tutti a prescindere dal reddito: è il regalo della Meloni di fine anno | Meglio non chiedersi perché lo sta facendo però
Un regalo per pensionati, 3mila euro per loro: la verità dietro al “regalo” di Giorgia Meloni
Sono tantissimi gli italiani che vivono grazie alla propria pensione. Chi non lavora più, infatti, sussiste grazie all’importo che gli viene erogato mensilmente dall’INPS o dalla propria cassa previdenziale di riferimento e la cifra dipende da molti fattori, spesso non direttamente controllabili dal cittadino in sé e per sé.
Il tema delle pensioni è cruciale nel nostro paese, poiché dato l’alto numero di pensionati e l’età media in costante aumento è necessario che i cedolini siano sufficienti per la conduzione di una vita degna e soddisfacente. Il punto, però, è proprio questo: troppo spesso, i pensionati si lamentano di cifre troppo basse a fronte di una vita sempre più cara.
Una bella notizia, però, c’è: indipendentemente dal reddito, molti pensionati riceveranno presto 3mila euro sul proprio conto corrente. Giorgia Meloni incredibilmente generosa, ma un motivo c’è: qual è la verità.
Aumentano le pensioni? Tutta la verità
Nel 2025, come già si sapeva, le pensioni aumenteranno per via dell’inflazione: ad ogni fine anno, infatti, si calcola una previsione di quale sarà l’inflazione dei 12 mesi successivi e quindi si rivalutano i cedolini così da aiutare chi li percepisce ad affrontare gli eventuali rincari con più serenità. Oltre a questo tema, però, c’è anche un’altra questione e riguarda l’incostituzionalità della norma sull’aumento delle pensioni, sulla quale la Consulta sarà chiamata ad intervenire nei primi giorni del prossimo anno.
Nel 2025, infatti, i cedolini cresceranno dello 0.8% poiché tale è stato valutato il tasso di inflazione dei primi tre trimestri di gennaio. Chi percepisce fino a 4 volte il minimo vedrà la pensione aumentare dello 0.8%; chi ne percepisce una tra le 4 e le 5 volte il minimo la vedrà salire dello 0.72% e chi invece ne prende una più alta di 5 volte il minimo subirà un aumento dello 0.6%. Nel 2024, però, l’aumento è stato ben più alto: del 5.45% nel primo caso, del 4.59% nel secondo caso e del 2.862% nel terzo caso. Proprio queste percentuali, però, sono oggi di fronte alla Corte Costituzionale.
Rimborsi e arretrati per i pensionati
Nel caso in cui la Consulta confermasse i dubbi di legittimità riferiti al meccanismo del 2024, è possibile che per loro potrebbero arrivare dei rimborsi anche consistenti. Nel metodo vecchio, infatti, la percentuale veniva applicata su tutta la pensione, mentre in quello nuovo del 2025 si applicherà solo alla parte che eccede lo scaglione precedente.
Una pensione di 5700 euro al mese, per esempio, nel 2024 sarebbe dovuta crescere di 307,80 euro se fosse stata applicata per intero la percentuale del 5.4%. Tale importo, invece, è cresciuto solo di 67.72 euro al mese: la perdita, quindi, sarebbe consistente e se la Consulta confermasse tale incostituzionalità molti pensionati potrebbero ricevere un lauto rimborso.