Pensioni, cambia di nuovo tutto: le donne sono quelle più colpite | Provvedimento mai visto

Brutto colpo per le donne per quanto riguarda le pensioni
Brutto colpo per le donne per quanto riguarda le pensioni: provvedimento mai visto (sicilianews24.it / depositphotos)

Pensioni, novità per le donne: nessuno se lo sarebbe mai aspettato.

Sono tantissime le donne che, in Italia, vivono grazie all’assegno pensionistico erogato loro mensilmente. Dopo tanti anni di lavoro, infatti, potere ritornare ad essere padroni del proprio tempo è un piacere impagabile. Ognuno in pensione impiega i propri giorni come preferisce, chi dedicandoli ai nipoti e ai figli e chi invece partendo per le città o le mete sognate per tutta la vita, magari trasferendovisi anche definitivamente.

Aspetto fondamentale del periodo della pensione è quello economico: poiché in questa fase di vita non si lavora, è importante che ogni pensionato riceva una somma di denaro adeguata alle sue esigenze e al costo della vita che, in questo preciso periodo, è piuttosto elevato e consistente.

Anche l’età in cui si riesce ad accedere alla pensione è importante: per quanto lavorare a lungo consenta di versare più contributi e, quindi, di andare a prendere di più quando si va effettivamente in pensione, di fatto è altresì importante che questo succeda quando si ha ancora un’età che permetta di godersi un po’ il proprio tempo libero. Oggi, a tal proposito, vi parliamo di una novità che potrebbe stupire soprattutto le donne: ecco di che cosa si tratta.

Si potrà andare in pensione prima

Ad oggi, in Italia, l’età pensionabile è di 67 anni: questo è il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ma, fortunatamente, sono presenti anche altre opzioni  che vanno a ridurre l’età pensionabile. Secondo l’ultimo rapporto Istat, l’età effettiva per l’entrata in pensione in Italia è pari a 64 anni e 4 mesi, merito di alcune misure flessibili che permettono di avere un’alternativa alla legge Fornero.

A tal proposito, alcune fasce di età hanno più possibilità di altre di smettere di lavorare anticipatamente, soprattutto se durante la loro vita professionale hanno mantenuto una carriera costante, priva di vuoti contributivi. Nello specifico ci riferiamo alle persone nate tra il 1959 e il 1964. Ecco perché.

Brutto colpo per le donne per quanto riguarda le pensioni
Brutto colpo per le donne per quanto riguarda le pensioni: provvedimento mai visto (sicilianews24.it / depositphotos)

I benefici di chi è nato tra il 1959 e il 1964

Indipendentemente dall’età anagrafica, in Italia se si ha maturato 42 anni e 10 mesi di contributi se uomini o 41 anni e 10 mesi se donne si può andare in pensione anticipata. Chi ha iniziato a lavorare molto giovane, quindi, può sfruttare quest’opportunità e non deve attendere i 67 anni.

Facendo un esempio, chi è nato nel 1964 ed ha iniziato a lavorare a 18 anni non fermandosi mai, di fatto può andare in pensione a 60 anni compiuti poiché, a quell’età, avrà maturato 42 anni e 10 mesi. Va ancora meglio alle donne, alle quali bastano 41 anni e 10 mesi: loro possono andare in pensione persino prima dei sessant’anni!