Pensioni, addio rivalutazioni per l’inflazione: chi sono gli sfortunati che avranno meno soldi nel 2024

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Le pensioni dicono addio alle tanto auspicate rivalutazioni per via dell’inflazione. Alcuni dei pensionati vedranno accrediti più bassi a partire da quest’anno. 

Con l’arrivo della fine dell’anno inevitabilmente si guarda all’aspetto economico del nostro paese. Non siamo in un buon periodo, questo lo si sa da moltissimo tempo. In effetti, il 2023 è stato forse, uno dei peggior anni in assoluto, per quello che riguarda l’inflazione.

Quest’ultima si traduce in un continuo aumento dei prezzi di qualsiasi bene si decida di acquistare. Come in molti ben sapranno questa è stata la realtà dei fatti, almeno fino a questo momento. Attualmente però, le previsioni non sono di certo rosee.

In altre parole, l’aumento dei prezzi di quest’anno, con ogni probabilità farà sentire il suo trend a rialzo, anche per il 2024. Un grande problema per le famiglie italiane, che devono fare i conti con un bilancio che spesso ha chiuso in negativo, mandando nella preoccupazione più totale i cittadini.

A peggiorare la situazione una notizia delle ultime ore, secondo la quale, non vi sarà alcun aumento delle pensioni. I rapporti pensionistici verranno rivisti, ma questo non vuol dire che ci sarà un ritocco al rialzo, anzi, con ogni probabilità alcuni italiani vedranno un importo minore sul loro cedolino.

La rivalutazione delle pensioni è alle porte

In altre parole quello con cui molti italiani dovranno fare i conti è una sostanziale rivalutazione delle pensioni che sarà molto favorevole per una parte della popolazione, ma anche sfavorevole per l’altra parte di italiani. Le percentuali di rivalutazione varieranno a seconda degli importi che nell’arco dell’anno confluiscono al cittadino.

Si andrà quindi da una rivalutazione al 100% delle pensioni inferiori dino a 4 volte al minimo e solo il 22% per tutte le pensioni che superano di 10 volte il minimo previsto. Insomma un rimaneggiamento del denaro che confluisce nelle casse dei cittadini, che dovrebbe andare a creare un dislivello minore tra tutti gli italiani in pensione.

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Rivalutazione delle pensioni – sicilianews24.it – fonte: Depositphotos

La Quota 103

Altra cattiva notizia arriva per chi deciderà di usufruire della così detta Quota 103, ovvero il pensionamento anticipato a 62 anni di età con 41 anni di contributi versati. Per tutti coloro che decideranno di usufruirne è previsto un tagli del rapporto pensionistico fino ai 67 anni di età. 

Questo succede perchè dal 2024 il calcolo della quota 103 avverrà con metodo contributivo e l’assegno non potrà superare, fino al compimento deo 67 anni di età, uno specifico importo, circa 1700 euro.