Pensioni 2024, tagli agli assegni più alti di come hai letto finora I Colpiranno milioni di italiani: un disatro

Non sono state poche le previsioni fatte in merito al taglio pensioni per questo 2024, ma sembra che sarà peggio di quello che si potesse pensare. Milioni gli italiani interessati a tutto questo. 

È stato annunciato ormai da tempo e solo la Legge di Bilancio poteva effettivamente dare la risposta definitiva a tutte le domande che in questi giorni si sono posti tutti. Dopo anni in cui, il popolo stesso lo ha richiesto, ci saranno delle rivalutazioni delle pensioni che influenzeranno un po’ tutti i cittadini.

Mentre chi vive con pensioni minime potrà godere di un rimaneggiamento che porterà ad assegni più alti di quelli che attualmente ricevono, chi gode di pensioni più alte vedrà un drastico taglio. Questo è dovuta a una manovra che si basa sulla rivalutazione Istat. 

Un cambiamento che potremmo definire quasi epocale. Ovviamente non sono in pochi coloro che storceranno il naso, tanto per questa rivalutazione, quanto per la nuova Quota 103, altro punto saliente per quello che riguarda l’argomento pensioni.

Ma come è semplice immaginare era il momento di intervenire, anche alla luce di una non equità presente tra una certa fascia della popolazione e l’altra. Purtroppo però, il taglio di cui tanto si è parlato sarà anche peggiore di quello che si potesse pensare.

Pensione minima in salita

La buona notizia è questa. le pensioni minime sono in netto aumento. Questo lo si deve a un ricalcolo sostanziale della rivalutazione che vi era stata nello scorso gennaio. Quindi sulla pensione minima di aggiunge ancora uno 0,8% da sommare agli arretrati dell’anno scorso.

Per chiarire, si tratta del conguaglio di dicembre che viene anticipato rispetto al mese di gennaio 2024. Tutto questo con una buona dose di soddisfazione di tutti i cittadini che sono costretti a vivere proprio con la pensione minima che poca libertà lascia loro, di vivere una vita serena.

Rivalutazione Istat peggiore di quello che si credeva

Fino ad oggi si è parlato di una rivalutazione Istat pari al 7,3%. In realtà, questa sembra che si assesterà intorno all’8,1% con una netta rivalutazione degli assegni che non superano le 4 volte la pensione minima. Allo stesso tempo, le pensioni che superano di 10 volte il minimo vedranno una più severa rivalutazione.

Secondo i calcoli di Alberto Brambilla, la perdita per tutti coloro che hanno pensioni elevate è sostanzialmente di 600 euro circa, che se moltiplicate per 13 mensilità sfiorano gli 8000 euro annui. Nel caso in cui il pensionato sia tale per almeno 10 anni, la perdita totale salirà a ben 100 mila euro.