“Pensionefacile.it”. Rinviati a giudizio Noto e Appresti. Patteggia Ligotino

Morto, senza essersi mai sposato, ma per l’Inps era coniugato e quindi alla vedova, creata per l’occasione, spettava la pensione di reversibilità. E’ solo uno degli oltre 30 casi truccati e smascherat…

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di redazione

Morto, senza essersi mai sposato, ma per l’Inps era coniugato e quindi alla vedova, creata per l’occasione, spettava la pensione di reversibilità. E’ solo uno degli oltre 30 casi truccati e smascherati nei mesi scorsi dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione ‘pensione facile.it’, chiamata così perchè bastava davvero solo un click per modificare o peggio ancora creare finti profili da inserire nei computer dell’INPS. Nel marzo scorso sono finiti in manette in sei, tra cui il consigliere comunale di Partinico Antonio Virga, che è stato sospeso dall’incarico dalla Prefettura. Ieri due delle persone arrestate sono state rinviate a giudizio dal gup di Palermo Sergio Ziino, mentre Venera Ligotino ha patteggiato un anno. Il 5 ottobre, davanti alla terza sezione penale, si svolgerà il processo a carico di Giovanni Antonio Noto e Gioacchino Appresti. I due saranno processati assieme a Simone Saputo, ex dirigente dell’Inps, oggi in pensione, Antonino Virga, responsabile del patronato Informafamiglia di Partinico e Giovanni Praia, che erano stati rinviati a giudizio nella scorsa udienza. La mente della banda e della truffa era, secondo i pm, Simone Saputo. Sarebbe stato lui a taroccare il cervellone elettronico dell’Istituto nazionale di previdenza sociale. In totale sarebbero un milione e 800 mila euro i soldi delle pensioni intascate indebitamente. L’indagine nasce dalla denuncia di una donna cui è arrivato un assegno mensile senza che ne avesse mai fatto richiesta; la banda aveva sbagliato i dati della persona che doveva essere favorita. I componenti della banda avrebbero intascato una percentuale sulle pratiche che andavano a buon fine, insomma una vera e propria associazione a delinquere