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di redazione
Pronta la citazione diretta a giudizio per una quarantina di persone coinvolte nell’inchiesta ‘pensionefacile.it’. Le indagini sono state chiuse e chi ha percepito indebitamente il vitalizio rischia adesso il processo. L’operazione dei carabinieri coordinata dal pm Alessandro Picchio, nel marzo scorso ha portato all’arresto di sei persone che avevano costituito una vera a propria associazione a delinquere che con manipolazioni informatiche creava pensioni su misura nella banca dati dell’Inps, inserendo false posizioni contributive previdenziali. La mente della truffa di oltre 800 mila euro era Simone Saputo, impiegato dell’INPS che avendo a disposizione la password per modificare i profili contributivi, secondo l’accusa, avrebbe assegnato pensioni di anzianità e reversibilità anche a chi non aveva diritto. Coinvolte nell’inchiesta anche alcune persone vicine al patronato ‘Informafamiglia’ di Partinico, tra cui il consigliere comunale Antonio Virga, che è stato sospeso dall’incarico dalla Prefettura, Venera Ligotino, Giovanni Praia, Gioacchino Appresti e Giovanni Antonio Noto. La truffa è stata scoperta dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura della Repubblica in collaborazione con le compagnie di Partinico e Monreale, grazie ad una segnalazione all’INPS di una cittadina partinicese che aveva ricevuto una pensione mai richiesta, un caso di omonimia. Le verifiche dell’Inps hanno riguardato il periodo 2006-2011 ma non si escludono altri controlli
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