“Patenti facili”, prima parte del processo: sei condanne e un’assoluzione

Il gup di Palermo Maria Pino ha condannato a sette anni di reclusione Maria Rosaria Mangano, uno dei tre funzionari della Motorizzazione civile di Palermo arrestati a gennaio scorso assieme ad altre 48 persone per aver fatto parte di un’organizzazione che accelerava, in cambio di tangenti, pratiche …

Il gup di Palermo Maria Pino ha condannato a sette anni di reclusione Maria Rosaria Mangano, uno dei tre funzionari della Motorizzazione civile di Palermo arrestati a gennaio scorso assieme ad altre 48 persone per aver fatto parte di un’organizzazione che accelerava, in cambio di tangenti, pratiche di immatricolazione, revisione e rilascio di patenti. Maria Rosaria Mangano è accusata di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Era lei che in molti casi prendeva i cento euro di “tangente fissa” e faceva in modo che la pratica non avesse ostacoli. Nella parte del processo che si svolge con il rito abbreviato, sono stati condannati, superando le richieste fatte dal pm Amelia Luise, anche i titolari di autoscuole e agenzie di disbrigo auto. Due anni e otto mesi sono stati inflitti a a Francesco Biondo, Ignazio Russo e Giuseppe Pagano. Enrico Giannini ha avuto due anni e due mesi. Assolto Giuseppe Varisco. L’indagine ruota attorno alla figura del partinicese Antonino Nobile, funzionario della Motorizzazione, ritenuto il personaggio chiave dell’inchiesta, che dopo l’arresto ha deciso di collaborare con gli investigatori, ricostruendo uno per uno gli oltre cento episodi di corruzione registrate dalle telecamere nascoste della Polizia. In sostanza Nobile, Lo Cascio e la Mangano, assieme ad altri sette indagati, avevano messo in piedi una sorta di cartello che consentiva, da un lato, di accellerare le pratiche di revisione e le autorizzazioni, dall’altro, di avere agevolazioni e aiutini durante gli esami per la patente. Il prezzo della corruzione era modico: 100 euro, e tutto andava liscio.
(Teleoccidente)