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di redazione
L’assessorato alle attività produttive del Comune di Partinico lancia una campagna di sensibilizzazione per promuovere la riforma del sistema esattoriale siciliano. ‘Per aiutare le piccole e medie imprese bisognerebbe congelare per un anno more ed interessi e riformare il sistema esattoriale siciliano – sottolinea l’assessore alle Attività Produttive Vito D’Amico. Solo nella città di Partinico esistono circa 2 e 700 imprese iscritte alla Camera di Commercio, la maggior parte delle quali stritolate da un sistema fiscale ingiusto che vede lo stesso Stato, moroso nei confronti dei debiti con le aziende applicare aggi, more ed ipoteche a tassi usurai che stanno dissanguando il sistema produttivo. Nei mesi scorsi è stato presentato all’Ars un disegno di legge a firma Apprendi, Cracolici che intendeva riformare il sistema esattoriale nell’isola per aiutare le aziende, diminuendo gli aggi e rivedendo more, interessi ed ipoteche- continua ancora l’assessore. L’iter si è bloccato per presunti profili di incostituzionalità che vedrebbero la materia fiscale a pannaggio esclusivo di Roma. A questo punto a partire dalle realtà locali bisogna promuovere una campagna che coinvolga i rappresentanti siciliani in Parlamento, per portare avanti una riforma in materia fiscale a favore delle imprese nelle regioni economicamente svantaggiate. L’impresa siciliana vuole pagare le tasse per contribuire alla bilanciamento dei conti dello Stato ma non può sopportare interessi usurai di questo tipo. Se falliscono le imprese fallisce lo Stato. Un regime così rigido agevola l’illegalità e l’abusivismo in campo economico. Le imprese sane sono sottoposte a controlli e studi di settore e subiscono da un parte la pressione dello Stato e dall’altra la concorrenza sleale degli abusivi. In questa campagna elettorale per le regionali vedo scarso interesse per questo tema che dovrebbe invece essere centrale – conclude l’assessore alle Attività Produttive. C’è bisogno di più equità per le attività produttive che rappresentano la vera spina dorsale dell’economia italiana, un imprenditore in leggero ritardo con il pagamento dei contributi inps rischia anche l’arresto. Per questo bisogna riscrivere le regole con maggiori criteri di correttezza e flessibilità’.
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