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di redazione
Da alcune settimane ormai, l’aria a Partinico è diventata irrespirabile, tanto da spingere l’assessore Bartolo Parrino a scrivere alla Provincia di Palermo, all’Arpa Sicilia e all’Arta per richiedere urgentemente l’installazione di nuove centraline di rilevamento d’inquinamento atmosferico. Questa la nota del Comune: “verosimilmente in concomitanza con la riapertura del ciclo lavorativo della Distilleria Bertolino S.p.A., la qualità dell’aria che si respira nella nostra città è notevolmente pregiudicata da un persistente cattivo odore, [..] si richiede con cortese ed urgente sollecitudine, l’installazione anche momentanea di centraline di rilevamento di polvere sottili o di altro metallo o materiale inquinante in atmosfera. Ciò – scrive ancora Bartolo Parrino – al fine di prevenire danni alla salute dei cittadini’. Per l’Arpa ha risposto ieri il Dirigente Chimico Michele Condò: “a Partinico, c’è già una stazione fissa di monitoraggio dell’aria. Tale stazione – si legge nella nota – determina ogni ora le concentrazioni degli inquinanti monossido di carbonio, anidride solforosa e altri elementi. In ogni caso, le concentrazioni di tali inquinanti, dall’inizio dell’anno fino ad oggi, rientrano nei limiti previsti dalla legge.” Per l’Arpa quindi “la molestia olfattiva percepita non può dunque essere monitorata con altre centraline di rilevamento atmosferico, ma solo con la misurazione mediante l’olfattometria dinamica con un gruppo di esaminatori umani che costituisce il sensore o con l’utilizzo di nasi elettronici opportunamente istruiti. Questa struttura territoriale” – conclude la nota – non dispone né di un gruppo di esaminatori addestrati né di nasi elettronici.” Dalle risposte ricevute sembrerebbe proprio che l’Arpa, quindi, se ne stia lavando le mani, rinviando la soluzione di un problema che da tanti anni rende pessima la qualità dell’aria, e quindi della vita, a Partinico. Anche il Comune nei giorni scorsi aveva fatto un sopralluogo con i tecnici del settore Ambiente. Dalle verifiche eseguite, l’impianto di abbattimento degli odori è risultato in funzione. Nessuna anomalia è emersa dall’ispezione effettuata nel pozzetto fiscale, mentre il TOC, al momento della verifica, riportava valori sufficientemente bassi. Nonostante la puzza quindi, nulla da contestare.
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