Il consigliere comunale Pietro Di Trapani ha chiesto al pubblico ministero Francesco Del Bene di rendere dichiarazioni spontanee sull’indagine a suo carico per concorso esterno in associazione mafiosa. Il politico nei giorni scorsi, durante una seduta dall’assise civica aveva dichiarato di avere fiducia nella magistratura, di sentirsi sereno e convinto che tutto verrà presto chiarito. Pietro Di Trapani, 67 anni, è stato raggiunto da un avviso di garanzia.
Il suo nome era comparso in alcune trascrizioni di intercettazioni, registrate dagli investigatori nell’ambito dell’ indagine sfociata nell’operazione ‘the end’ del novembre dello scorso anno.
Mentre una settimana fa, come naturale prosecuzione dell’operazione, sono stati arrestati Giovanni Vitale, 29 anni, già detenuto al regime di 41 bis, figlio del boss ergastolano Vito Vitale, Santino Lo Biundo, 24 anni e i fratelli Giovanni e Pietro Serra, rispettivamente 27 e 21 anni. Sulla posizione di Pietro Di Trapani la politica di Partinico non ha risparmiato commenti.
Vincenzo Briganò dell’MPA ha smentito l’appartenza del politico al partito, così come ha fatto il deputato regionale del PDL Salvino Caputo. Mentre il locale circolo di Italia dei Valori, di Rifondazione Comunista e la consulta giovanile hanno chiesto le dimissioni di Di Trapani dal consiglio comunale.
(Teleoccidente)
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