La Corte d’assise di Palermo ha assolto Elabed Kamel dall’accusa di avere ucciso Salvatore Saffina, il 20 gennaio 2007, nelle campagne di Partinico (Pa). Per il pm, che aveva chiesto l’ergastolo, Kamel avrebbe ucciso Saffina, perché la vittima aveva una relazione con sua moglie. Nelle scorse udienze si era aperta un’altra pista, poi giudicata poco convincente dall’accusa, secondo la quale Saffina sarebbe stato ucciso per uno ‘sgarro’ a un mafioso. Il pm, infatti, aveva depositato le dichiarazioni di un pentito e di un detenuto, che avrebbero potuto scagionare Kamel. In particolare, le dichiarazioni del collaboratore Salvatore Giordano e del detenuto Sebastiano Arnone portavano a un’altra traccia, sempre passionale, ma con altri protagonisti. Giordano avrebbe saputo da Arnone che il delitto sarebbe stato commesso per vendicare l’onore di un detenuto: la vittima avrebbe insidiato la moglie del carcerato originario del quartiere Zen e i criminali della zona l’avrebbero punito. I due testi, sentiti in dibattimento, però, non avrebbero dato riscontri sufficienti alle loro dichiarazioni.
(Teleoccidente)
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