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Partinico – revisione PRG. Considerazioni e proposte del locale Partito Comunista

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di redazione

Satelliti più o meno occulti ruotano attorno alla revisione del piano regolatore generale di Partinico. A sostenerlo è il partito della rifondazione comunista ‘ sezione Peppino Impastato, che ieri sera ha consegnato ad alcuni consiglieri comunali, in occasione della seduta consiliare, un documento con alcune considerazioni e proposte per il PRG. Per i comunisti, l’amministrazione del sindaco Lo Biundo vuole approfittare e trarre vantaggi dalla revisione dello strumento urbanistico in vista delle elezioni del 2013, a testimonianza di ciò -si legge nel documento- il primo cittadino ha speculato sulle aree D2 che erano destinate esclusivamente allo sviluppo delle imprese artigianali e alla loro produzione. L’amministrazione -dicono da Rifondazione- non ha avviato nessuna iniziativa seria in vista della revisione del PRG: non ha promosso incontri pubblici finalizzati ad ottenere indicazioni e proposte dalla cittadinanza; non ha presentato le risultanze di quanto del PRG è stato realizzato durante gli anni che vanno dall’approvazione dello stesso ad oggi; non ha ancora espresso quello che vuole realizzare per il futuro in termini di sviluppo urbanistico, economico e sociale. La revisione del PRG è per rifondazione comunista un’occasione importante per la città e pertanto bisogna vigilare affinchè la malavita organizzata e la mafia non possano trovare un varco per investimenti speculativi e di riciclaggio. Partinico ad esempio -scrivono i comunisti- non ha bisogno di altre aree per l’edificabilità abitativa, e perciò il partito ritiene che non si debba assecondare la linea che tende a privilegiare le nuove costruzioni; che non c’è necessità di ulteriori aree per l’artigianato locale tenuto conto che se questo comparto ne avesse avuto davvero bisogno non si sarebbe violata la legge per consegnare circa 27 ettari destinati, alla speculazione commerciale sottraendola alle imprese artigiane di produzione e lavoro , alle quali il Consiglio comunale le aveva destinate nel 1999; che  non c’è ha alcuna necessità di aree da destinare ad eventuali costruzioni di alberghi, quelli ipotizzate dalla ‘Policentro’, cosi’ come il centro Congressi, sono soltanto fumoserie; ed ancora al paese non servono nuovi impianti sportivi, piuttosto è necessario potenziare le palestre scolastiche, il pallone tensostatico e lo stadio comunale. Per il partito della Rifondazione comunista, Partinico ha invece bisogno di mantenere  la tutela ed i vincoli previsti dall’attuale PRG sulle aree  non edificate e destinate a verde pubblico e privato, di arredo urbano  o stradale; ad attrezzature di interesse territoriale e comune; a parcheggi; al mantenimento del vincolo del Parco suburbano ‘Monte Cesarò’ e relativa area archeologica; e ad aree di interesse storico-artistico, ambientale, paesaggistico ed ecologico. Alla città serve poi che l’area dove ha sede la distilleria Bertolino venga trasformata in zona residenziale, commerciale, ricreativa e polifunzionale. Eliminando gli impianti della ditta sarebbe possibile lo sviluppo verso il mare con la conseguente modifica dei confini territoriali con Trappeto, e creare così l’accesso diretto al mare. Tra le proposte del circolo Peppino Impastato, la realizzazione del parco sul Lago Poma e l’eliminazione dei vincoli delle aree ‘ archeologiche’ di Raccuglia e Piano del Re, oggi compromesse dall’ abusivismo edilizio, mentre è necessario mantenere il vincolo nell’area di Sirignano ,  di Villa Addotta, dove é stata ritrovata la testa del Serenianus e il vincolonella zona delle ‘Grotte del Re Cucco’. Ed ancora -si legge nel documento- è necessario intervenire sulla viabilità di Partinico e intraprendere una collaborazione con i comuni limitrofi, affinchè la metropolitana di superficie arrivi fino ad Alcamo Diramazione, cosi’ come previsto  da un progetto approvato dalla Regione siciliana e dal Ministero dei Trasporti. Tante dunque le proposte di rifondazione comunista in vista della revisione del Piano Regolatore Generale, mirate al corretto sviluppo urbanistico, economico e sociale della Città, attraverso un uso razionale delle risorse naturali, monumentali e storiche

Redazione

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