di redazione
Nello stesso giorno in cui è stato arrestato il consigliere comunale di maggioranza Antonino Virga, l’amministrazione comunale ha dato mandato al segretario generale di inviare una comunicazione alla Prefettura per approfondire ogni punto utile alla questione. Lo affermano in una nota congiunta il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo e il presidente dell’assise civica Gioacchino Albiolo, replicando così alla richiesta di dimissioni avanzata ieri dai consiglieri comunali Renzo Di Trapani e Aldo Lo Iacono del PD e Antonio Scianna dell’UDC, che in comunicato stampa criticavano in particolare Lo Biundo e Albiolo per non aver preso posizione sull’arresto di Virga. La nostra fiducia nella magistratura -scrivono sindaco e presidente- resta massima, ma non abbiamo bisogno di intraprendere false crociate dettate da squallidi interessi politici per dimostrarlo. Ci chiediamo -continuano Lo Biundo e Albiolo- come mai Di Trapani, Lo Iacono e Scianna non hanno mai preso posizione pubblica nei confronti di loro alleati indagati per reati più gravi. Ci chiediamo ancora, come mai il PD locale non prede posizione netta sulla questione mafia, in particolare su uno dei suoi esponenti in Consiglio Comunale, parente di un boss mafioso dal quale non ha mai voluto pubblicamente prendere le distanze. La nostra Amministrazione -spiegano Lo Biundo e Albiolo- ha già assegnato il primo piano del bene di via Enrico Fermi, confiscato alla famiglia mafiosa Bonura, dove da un anno si portano avanti attività culturali e di legalità. A breve anche il secondo piano dell’immobile verrà affidato ad associazioni locali. Ci auguriamo -si legge ancora nella nota del sindaco e del presidente del consiglio comunale- che il PD di Partinico, questa volta partecipi senza imbarazzi all’assegnazione del bene di via Fermi, prendendo posizione netta al riguardo anche al suo interno. Questa Amministrazione ha ottenuto i finanziamenti per una decina di beni confiscati alla mafia già resi fruibili e assegnati. La giunta comunale -continuano- ha preso più volte posizione pubblica contro esponenti mafiosi e ha sottoscritto protocolli di legalità con attività produttive sane. Purtroppo -concludono Salvo Lo Biundo e Gioacchino Albiolo- nella vita politica c’è anche chi punta a dividere, ispirato da stupidi individualismi. Gli uomini vanno giudicati sopratutto per le loro azioni concrete. Chi cerca di avvelenare i pozzi per puro tornaconto personale, ha paura del confronto sui fatti, ha paura di affrontare veramente la questione della legalità nella vita pubblica, che invece è fatta di battaglie tangibili da portare avanti e non di schizzi di fango utili solo ad intorbidire le acque.
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