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Parco dell’Etna: progetto nazionale Valore Paese-Dimore

NICOLOSI – Due tra le strutture storiche di maggiore valore e pregio del Parco dell’Etna, il Grande Albergo dell’Etna di Contrada Serra La Nave, in territorio di Ragalna e la Villa Manganelli di Zafferana Etnea, dopo aver superato la fase di esame da parte di una Commissione ristretta per la selezione dei requisiti e l’istruzione delle candidature, sono state inserite nella lista degli 86 beni di grande interesse culturale e turistico che parteciperanno alle fasi successive del progetto nazionale “Valore Paese-Dimore”.

Soddisfatta la presidente del Parco Marisa Mazzaglia: “Il progetto Valore Paese-Dimore rappresenta una grande opportunità per il rilancio, la valorizzazione e la promozione turistica, attraverso futuri investimenti con forme di partenariato tra pubblico e privato, di beni di straordinario valore storico e culturale. Siamo dunque molto contenti che la nostra proposta di inserimento nella lista del Grande Albergo dell’Etna e di Villa Manganelli, strutture di grande importanza per il Parco che hanno subito varie vicissitudini negative, sia stata accolta e che si possa andare avanti nell’iter progettuale per il loro rilancio. Siamo altrettanto contenti per l’inserimento del Castello di Nelson, la cui candidatura è stata presentata dal Comune di Bronte, che pur non rientrando nei confini del Parco, costituisce un luogo di grandissimo interesse storico e culturale ai margini della nostra area protetta”.

Il progetto Valore Paese, promosso da Ministero dei Beni, Attività Culturali e Turismo, insieme con il Ministero dello Sviluppo Economico, l’Agenzia del Demanio, l’Anci/Fondazione Patrimonio Comune e Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’ impresa (che formano la “cabina di regia” istituzionale), ha come obiettivo la valorizzazione e per la gestione efficiente del patrimonio immobiliare dello Stato e degli Enti locali, che comprende immobili spesso non utilizzati o sottoutilizzati, ma con una forte valenza strategica, come le ville e gli edifici storici. L’iniziativa raccoglie progetti di sviluppo imprenditoriale finalizzati al recupero dei beni pubblici su tutto il territorio nazionale, attraverso l’individuazione di nuove funzioni in linea con le esigenze della collettività.
All’interno del progetto, è in fase avanzata il brand Valore Paese-Dimore, che intende valorizzare beni di demanio storico-artistico creando un network di strutture turistico-ricettive e culturali, grazie allo strumento della concessione di valorizzazione fino a 50 anni. Obiettivo più generale è quello di potenziare l’offerta culturale e turistica dei territori, aumentando al tempo stesso la competitività del Sistema-Paese.

I prossimi passi del progetto, previsti dal cronoprogramma, prevedono, a settembre, la raccolta e sistematizzazione della documentazione tecnica presentata; la segmentazione dei beni proposti e la predisposizione di un elenco provvisorio di classificazione delle candidature, con indicazione delle iniziative start-up.

Tra ottobre e novembre è prevista l’approvazione dell’elenco di classificazione definitivo da parte del Comitato Tecnico Istituzionale. Si punterà, in particolare, alla divulgazione e alla promozione (nazionale e internazionale) dei beni, dei rispettivi contesti territoriali e degli specifici scenari di valorizzazione prefigurati; al coordinamento delle necessarie azioni amministrative, anche in ottica di semplificazione procedurale e di programmazione finanziaria; alla individuazione e strutturazione dei più idonei strumenti attuativi, sfruttando tutte le occasioni offerte dal nuovo quadro normativo in materia di valorizzazione integrata dei patrimoni immobiliari pubblici; all’animazione del mercato, all’attrazione di investimenti ed investitori, nella prospettiva del partenariato pubblico- privato.

GRANDE ALBERGO DELL’ETNA – Ubicato a circa 1750 metri di quota, in località Serra La Nave nel territorio di Ragalna – all’interno della Zona C Altomontana del Parco dell’Etna che ne è proprietario dal 1991 – , il prestigioso edificio, inaugurato il 21 ottobre 1934 e per lungo tempo meta preferita per le vacanze della Catania bene, famoso per avere ospitato anche il Duce e il presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, fu poi totalmente ristrutturato una prima volta nel 1975. Sorge in una posizione altamente panoramica e strategica per la fruizione dell’area protetta.

Fu la colata lavica del 1983 a dare il colpo di grazia alla struttura. Con la cancellazione della strada provinciale Nicolosi-Etna, il Grande Albergo rimase staccato dai flussi turistici dell’Etna e collegato solo tramite la trazzera Milia, certamente non adeguata al bisogno e che non permetteva, tra l’altro, il passaggio dei bus turistici. Da allora, l’attività rimase di fatto paralizzata e la struttura, non più adeguatamente utilizzata e soggetta ai rigori del clima di alta montagna, andò pian piano deteriorandosi.
Successivamente, data la difficoltà di realizzare nuove strutture alberghiere, il Parco dell’Etna ha sentito l’esigenza di riutilizzare e mettere a disposizione della fruizione turistica la gloriosa struttura, grande patrimonio storico culturale del Parco, e ne ha completato nel 2004 il risanamento, con 60 posti letto e impianti ad alta tecnologia. Purtroppo il successivo affidamento in gestione non ha portato i risultati sperati e ha dato luogo ad un complesso contenzioso in cui l’Ente Parco, pur avendo conseguito la vittoria processuale, ha subito gli effetti negativi della lunga controversia. Il Parco ha deciso di candidare il Grande Albergo ad un nuovo e definitivo rilancio, proponendola per il progetto Valore Paese – Dimore.

VILLA MANGANELLI – E’ un’antica residenza nobiliare, edificata al centro del quartiere di Sarro, all’ingresso dell’abitato di Zafferana Etnea, intorno al primo decennio del secolo XX dalla famiglia dei Paternò-Manganelli, che si insediò nell’Ottocento nel territorio della “Zafarana”.

La villa di stile neoclassico è immersa in un grande parco, conosciuto ancora oggi come il “feudo” con le più tipiche essenze arboree e di sottobosco del comprensorio etneo ed appartiene alla folta schiera degli edifici monumentali più notevoli del comune di Zafferana. Per parecchi anni in stato di abbandono, l’edificio è tornato a vivere grazie al complesso lavoro di restauro operato dall’Ente Parco dell’Etna in rapporto sinergico con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, che ha apposto il vincolo ope legis, ex legge 1089/39.
Villa Manganelli, sistemata anche nella parte esterna, oggi può consentire diverse destinazioni d’uso. La prima e seconda elevazione dispongono di ampie sale e di un alloggio custode; al terzo piano c’è un’accogliente forestera fino a sedici posti letto, oltre un’ampia sala comune.

L’inserimento nella lista d’interesse del progetto Valore Paese-Dimore potrà contribuire al definitivo rilancio di questa struttura di grande importanza strategica per il Parco.

Redazione

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