Parco dell’Etna: nasce il Forum Ambiente
NICOLOSI – Il Parco dell’Etna si mette in ascolto del territorio e lo fa attraverso il dialogo con le associazioni ambientali, che porta alla nascita del Forum Ambiente permanente del Parco. Che appena nato, sulla scorta delle indicazioni emerse da un intenso dibattito ha preso le sue prime, importanti decisioni.
La prima: l’adozione da parte delle associazioni di sentieri dell’area protetta o parte di essi, già ben individuati, allo scopo di collaborare concretamente e con impegno assiduo con il Parco e l’Azienda Regionale Foreste Demaniali alla loro cura e manutenzione.
La seconda: un gruppo di lavoro ristretto preparerà rapidamente una proposta da sottoporre all’Assemblea Regionale Siciliana per colmare il vuoto legislativo, evidenziato da molti dei partecipanti all’incontro, relativo al mancato riconoscimento della figura e del ruolo delle guardie e dei volontari ambientali.
La terza: una grande manifestazione, dal titolo semplice e simbolico “Puliamo l’Etna”, che si terrà il 21 settembre prossimo e che vedrà impegnate, con il coordinamento del Parco, tutte le associazioni ambientali e di volontariato, ma anche le scuole che vorranno essere coinvolte e gruppi di cittadini, in un’operazione di bonifica a tutto campo su vari siti di discarica incontrollata disseminati nell’area protetta attorno al più alto vulcano attivo d’Europa, che sta per essere riconosciuto Patrimonio mondiale dell’Umanità.
E’ partito, dunque, con il piede giusto e con propositi estremamente significativi l’organismo fortemente voluto dalla nuova presidente del Parco Marisa Mazzaglia fin dal suo insediamento e, proprio per questa ragione, fatto nascere in occasione di un evento di grande significato anche internazionale come la Settimana Europea dei Parchi. Un organismo costituito “per ascoltarvi, più che per parlarvi, per sentire le vostre offerte e proposte di collaborazione – ha spiegato la presidente Mazzaglia rivolgendosi ai numerosissimi intervenuti, che hanno riempito la sala conferenze della storica sede del Parco, l’ex Monastero Benedettino di San Nicolò la Rena a Nicolosi – Vogliamo cominciare con voi e portare avanti insieme e voi un percorso comune e costruttivo, fatto di proposte e iniziative concrete, per migliorare la qualità ambientale del nostro territorio, per tutelarlo e valorizzarlo meglio e renderlo più fruibile e con più servizi grazie al vostro reale sostegno, ma anche per fare rinascere il Parco nell’immaginario collettivo con una identità finalmente positiva. Da soli, come Ente, non ce la possiamo fare; è dunque fondamentale mettere in rete questa straordinaria risorsa costituita dalle associazioni ambientali, con in passato hanno espresso il disagio nei confronti del Parco, ma anche volontà di collaborare”.
Quello nato ieri sera è in realtà una parte del Forum del Parco. E’ infatti, come hanno chiarito la stessa presidente Mazzaglia e la dirigente dell’Ente Agata Puglisi, il primo di tre tavoli permanenti promossi dall’Ente (ci saranno anche quelli dell’agricoltura e del turismo, che nasceranno a breve) che costituiranno il Forum delle parti interessate il quale, attraverso un regolamento e criteri precisi previsti dal Sistema di Gestione Ambientale già adottato dall’Ente, contribuirà anche alla creazione del Marchio di qualità ambientale del Parco dell’Etna, che sarà poi applicato alle associazioni e alle strutture che dimostreranno di averne i requisiti.
Che l’incontro di ieri fosse davvero attesissimo – e con un valore effettivamente storico per il Parco, come hanno voluto sottolineare, plaudendo all’iniziativa, personaggi di primo piano dell’associazionismo ambientale etneo, come Sergio Mangiameli, presidente di Piuma Bianca e Giuseppe Riggio, tra i fondatori di EtnaViva – , lo si è visto dalla quantità e qualità delle presenze. C’erano le associazioni e gruppi storici (Legambiente Catania, WWF Sicilia, Catania e Jonico-Etneo, Italia Nostra di Catania, il CAI con vari rappresentanti della sezione catanese, ma anche delle sezioni di Pedara, Belpasso, Giarre, Linguaglossa il Comitato Parchi, l’AIGAE, gli Amici della Terra, EtnaViva, il il Centro Speleologico Etneo, il Soccorso Alpino, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, il Collegio Regionale dei Maestri di Sci in Sicilia, la Federescursionismo Sicilia), ma anche quelle di origine più recente e molto attive sul territorio (Piuma Bianca, Orione, Etna Walk, Coordinamento Ciclistico Catanese, Servizi al Turismo Naturalistico, Etna e Dintorni, Officina del Sorriso, Monti Rossi-Etna Adventure Park; ASD Pianeta Etna, Handir Arte e Natura, Etnino, Geo Etna Explorer, Insula, Natura e Turismo, Processa, la Fondazione Hermsen, il provider Daisy Tai Informaztica e Telecomunicazioni). E c’erano anche varie associazioni di volontariato (l’AEOP, Associazione Europea Operatori di Polizia di Nicolosi; Rangers Europa di Nicolosi; GVE; Giacche Verdi Bronte) e sportive (l’UISP Unione Italiana Sport Popolare, Extreme Bike di Nicolosi).
Subito ampio e vivace il dibattito, come espressamente richiesto dalla presidente Mazzaglia. Temi ricorrenti nei vari interventi, in alcuni casi molto critici nei confronti del Parco, sono stati la grave problematica dei rifiuti e dei siti di discarica incontrollata nell’area protetta; la carenza nella segnaletica e cartellonistica dei sentieri e la necessità di adeguarla a quella della rete nazionale del CAI; la necessità dell’intervento del Parco per sollecitare il riconoscimento legislativo dell’attività dei volontari e delle guide ambientali; la necessità di una maggiore tutela delle aree boscate; l’esigenza di una maggiore divulgazione e visibilità dei servizi offerti dal Parco; l’importanza della misurazione costante dell’impatto ambientale delle azioni e attività nell’area protetta; l’uso delle attività sportive come strumento ulteriore di controllo del territorio. Hanno parlato Violetta Francese dell’Associazione Italiana Guide Ambientali ed Escursionistiche; Angela Guardo del WWF Sicilia; Sergio Mangiameli di Piuma Bianca; Giovanni Condorelli del CAI regionale; Fabio Santonocito di Geo Etna Explorer; Giuseppe Riggio di EtnaViva; Giusy Pedalino dell’Associazione Orione; Santino Cannavò dell’UISP; Renato De Pietro di Legambiente; Enrico Cavalli dell’Extreme Bike di Nicolosi; Fabrizio Meli di Italia Nostra; Carmelo Nicoloso del Comitato Parchi; Gaetano Asero di EtnaViva; Alfio Riccardo Mazzaglia dell’AEOP di Nicolosi; Giuseppe Di Stefano di Etnawalk; Giovanni Mazzoleni e Franz Zipper del Soccorso Alpino; Umberto Marino del CAI di Catania; Patrizia Longo delle Officine del Sorriso di Catania; Ettore Barbagallo degli Amici della Terra. Ha portato i saluti il sindaco di Nicolosi Nino Borzì, lodando l’iniziativa come grande occasione di arricchimento e confronto e sottolineando la fondamentale importanza del volontariato sul territorio.
Rispondendo ad alcune osservazioni sulle condizione di degrado di edifici del Parco restaurati e oggi in stato di abbandono, la presidente del Parco Marisa Mazzaglia ha annunciato che non ci saranno più bandi per ristrutturazione che non comprendano anche l’affidamento delle strutture. E infine, a proposito del recente regolamento di fruizione dell’Etna criticato da molti dei presenti come “liberticida”, la Mazzaglia ha ribadito l’importanza di una fruizione piena e libera, ma ha anche sottolineato che il regolamento tiene conto delle esigenze della sicurezza in alta quota e che potrà essere certamente rivisto con la volontà di tutti.