NICOLOSI – Organizzata dal Dipartimento di equitazione sociale della Regione Sicilia e dalle associazioni Amico del Cavallo e Idea di Fondo, con il patrocinio del Parco dell’Etna e la collaborazione dell’Azienda Regionale Foreste Demaniali e del comune di Sant’Alfio, si svolgerà sabato 3 e domenica 4 agosto la I edizione dell’Etna Horse Raid, memorial “Michele Vagliasindi”.
La manifestazione a cavallo si articolerà in due tappe, nel cuore del Parco dell’Etna, per una lunghezza complessiva di 60 chilometri: la prima, sabato 3, con partenza alle ore 14 (raduno dei cavalieri a partire dalle 8), porterà i partecipanti da Piano Vetore a Case Pirao; la seconda, alle ore 9 di domenica 4, da Case Pirao arriverà fino a Contrada Magazzeni. Nel pomeriggio, alle 16, la cerimonia di premiazione. L’evento è dedicato alla memoria di Michele Vagliasindi, ricercatore universitario prematuramente scomparso di recente durante un’escursione sull’Etna, apprezzato tecnico federale di equitazione.
La nuova disciplina dell’Horse Raid è nata per fondere l’esperienza dell’ equiturismo e quella dell’ endurance equestre. In questa sintesi confluiscono e convivono allo stesso tempo la pura competizione e la cultura ambientale, quest’ultima propria del viaggio a cavallo. Nel caso del percorso all’interno del Parco dell’Etna, per i partecipanti sarà possibile ammirare scenari di grande bellezza che, per la natura variabile del loro fondo, saranno solcati dai cavalli ad andature diverse, garantendo ai cavalieri una variegata esperienza visiva. “Ritengo che, nell’immaginario collettivo, la parola Parco sia associata ad una fruizione ecosostenibile, – sottolinea la presidente del Parco dell’Etna Marisa Mazzaglia – spesso associata all’equitazione o ad altre discipline che privilegiano il contatto con il mondo animale, proprio per aggiungere alla frequenza di luoghi straordinari, l’uso di mezzi di trasporto oggi considerati “straordinari”, che accrescono il contatto con la natura”.
L’Horse Raid – Nel concepire questa nuova disciplina, si è inteso ripristinare il legame con lo storico retaggio delle traversate dei pony express, oggi ricche di fascino e di valore storico, ma consuetudinarie e di utilità economico/civile per le società del tempo.
Le scelte organizzative oggi vertono su una offerta di percorsi e di condizioni logistiche generali che assecondino la tendenza a nuove e più veloci performance dei cavalli. Le gare, infatti, si svolgono lungo percorsi di campagna, spesso all’interno di aree protette, ma senza limiti di altimetria e condizioni geografiche, mettendo alla prova le doti di resistenza e adattamento del cavallo e del cavaliere, in una conduzione simbiotica tra uomo e animale. Una avventura a cavallo dunque, che si propone come sport “ecosostenibile”, che rappresenta una nuova occasione per valorizzare i patrimoni naturali, esaltando gli aspetti tecnici dell’attività equestre di campagna, in una offerta sportivo /turistica.
Non va tralasciato però l’aspetto più strettamente tecnico, che si realizza nel mettere alla prova la capacità gestionale dei cavalieri che, se pur gareggiando in coppie, non sono muniti di assistenza personale e devono affrontare la percorrenza, scegliendo con diligenza la propria strategia di gara, nel continuo rispetto del benessere del cavallo. Ed è proprio la salvaguardia della salute degli animali che caratterizza le gare di Horse Raid, attraverso ispezioni, controlli e visite veterinarie che si ripetono con tempi e criteri previsti dal regolamento, tramite intervento di medici veterinari e a mezzo di strumentazioni tecnologiche (cardiofrequenzimetri). I parametri metabolici rappresentano un indice di riferimento imprescindibile per la valutazione della prestazione sportiva del binomio partecipante e ne condizionano in maniera insindacabile l’esito e la classifica.
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