NICOLOSI – Il 90% delle imprese turistiche che operano nei Parchi della Sicilia sono convinte dell’importanza del lavorare in un’area protetta e tutelata. Per il 56%, però, il sistema deve essere messo a punto, per consentire di sviluppare un prodotto turistico valido, sulla scia della crescente attenzione ai temi dell’ambiente e dei viaggi “green”.
Sono i risultati di un’indagine condotta da SiciliaNatura e dal Centro Studi Turistici di Firenze, per conto della regione Sicilia e dalla regione Toscana, su 200 imprese delle due regioni, al termine del progetto comune “Turismo Verde”.
Dallo studio, presentato durante un convegno organizzato presso la sede del Parco dell’Etna a Nicolosi, esce il quadro di un sistema siciliano che cerca ancora una posizione precisa sul mercato, ma che opera in modo più convinto sulla strada dell’innovazione, della qualità certificata e dei valori culturali dell’operare nei Parchi. “Gli enti gestori dei Parchi non sono certamente in grado di operare direttamente come imprese turistiche, ma possono svolgere, in uno scenario di rete e di piena sinergia con tutti gli altri attori del territorio, un ruolo fondamentale nella promozione del turismo, coniugando la tutela della biodiversità con la valorizzazione dell’area protetta”, ha sottolineato il commissario straordinario del Parco dell’Etna Ettore Foti.
Per Giampiero Sammurri, presidente della Federazione Nazionale dei Parchi e delle Riserve, “l’iniziativa si è rivelata particolarmente interessante perché ha fornito una grande quantità di dati estremamente significativi e molto utili per sviluppare il turismo nelle aree protette italiane”.
L’ Assessore al turismo della Regione Siciliana Daniele Tranchida, intervenendo sull’incontro al Parco dell’Etna, ha dichiarato: “E’ stata un’occasione per riflettere, apprendere e soprattutto proporre. Servono nuove idee originali e nuovi imput per dare ulteriore rilancio al turismo nei Parchi”.
E l’Assessore al turismo della Regione Toscana Cristina Scaletti ha aggiunto: “La ricerca presentata permetterà a tutti di conoscere la realtà dei Parchi, i bisogni e le potenzialità, così da potere sempre meglio operare nella consapevolezza di quale patrimonio naturalistico siano depositari e delle sue potenzialità turistiche”.
Tornando ai dati emersi dalla giornata di studi – che ha registrato anche le significative testimonianze di rappresentanti ed esperti del settore turistico nei Parchi della Sicilia e della Toscana – il 74% delle imprese siciliane interpellate utilizza internet in modo avanzato, con funzioni commerciali e non solo promozionali, contro il 52% di quelle toscane, il 16% già possiede o ha richiesto una certificazione di qualità, contro il 6% delle toscane, il 30% organizza corsi di cucina o laboratori, contro il 19%.
Negli ultimi anni le difficoltà si sono fatte sentire e la percezione di un momento di crisi è viva; gli operatori però contano sul mercato dei giovani e sui gruppi d’interesse (i cosiddetti “stakeholders”) che possono trovare validi motivi di viaggio legati alle molte risorse di un ambiente che consente pace e rilassamento, ma anche attività sportive e scientifiche.
Per fare questo occorre, a detta di tutti i partecipanti alla giornata di studio, lavorare insieme, migliorando la fruibilità del territorio, l’informazione per l’ospite e favorendo la promozione del sistema, ma soprattutto tutelando l’ambiente, risorsa utile per lo sviluppo economico secondo il 66% degli intervistati.
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