Parcheggiatori abusivi, a Palermo in due mesi boom di “allontanamenti”
Parcheggiatori abusivi, a Palermo in due mesi boom di “allontanamenti”. La Polizia di Stato continua nell’incessante attività di prevenzione e di contrasto al fenomeno dell’esercizio abusivo dell’attività di parcheggiatore da parte di soggetti che, spesso, infastidiscono cittadini e turisti, con azioni che talvolta sfociano in vere e proprie estorsioni.
La questura di Palermo nel periodo compreso tra i mesi di Novembre, Dicembre 2017 e gli inizi di Gennaio 2018 ha emesso più di 40 Ordini di Allontanamento Immediato dai luoghi di svolgimento dell’attività abusiva, ai sensi del Decreto legislativo 14/2017, nei confronti di diversi soggetti, spesso già noti per pregiudizi di Polizia e/o Giudiziari, sorpresi ad infastidre cittadini e turisti con le loro “interessate” manovre di agevolazione della sosta delle auto, in particolare nei pressi di infrastrutture pubbliche di trasporto o di importanti presidi sanitari.
Parcheggiatori abusivi, sanzioni fino a mille euro
Ai soggetti destinatari dell’Ordine di allontanamento è stato, inoltre, fatto divieto di ritornare nelle aree da cui erano stati formalmente allontanati per un periodo di tempo di 48 ore ed è stata loro comminata una sanzione di 1.000,00 € per l’esercizio abusivo dell’attività guardiamacchine, con conseguente sequestro del denaro provento dell’illecito.
Nei confronti di altri otto parcheggiatori abusivi recidivi il questore di Palermo ha adottato, inoltre, il più grave provvedimento inibitorio, il Daspo Urbano, vietando loro di accedere e stazionare in specifiche aree urbane per un periodo da sei mesi, con l’avvertenza che in caso di inottemperanza al divieto imposto si procederà con denunce all’Autorità Giudiziaria e con la possibile adozione di ulteriori misure di restrizione personale, in un crescendo di incisività secondo legge.
Daspo urbano, cosa è
Lo scopo del provvedimento è quello di “tutelare la sicurezza urbana quale bene pubblico afferente alla vivibilità e al decoro delle città” e a tal fine si prefigge di realizzare un modello di governance trasversale e integrato tra i diversi livelli di governo, attraverso la sottoscrizione di appositi accordi tra Stato e regioni e l’introduzione di patti con gli enti locali.