Parata Palermo Pride. La solita festa di colori e musica ha animato ieri le strade del capoluogo. Ma non è mai la “solita festa” perché ogni anno porta con se un messaggio nuovo: questa volta al centro anche la lotta per i diritti dei migranti.
La pioggia caduta nel primo pomeriggio di ieri non ha fermato la “festa” ma solo rimandato di un’ora la partenza del corteo dal Foro Italico.
Gli organizzatori parlano di 50 mila presenze, ma i numeri non contano, conta quello che significa per Palermo questa manifestazione giunta alla sua nona edizione.
In prima fila coma ogni anno il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, grande sostenitore del movimento Pride, che ha voluto sottolineare come: “Ormai da anni il Pride di Palermo non è più il “Gay pride”. Il Pride di Palermo è la festa dei diritti di tutti e di tutte, degli omosessuali, delle donne, dei bambini, dei migranti, degli anziani, dei lavoratori.
Il Pride di Palermo è la festa di tutti coloro che vivono a Palermo o che scelgono di vivere a Palermo.
Una festa che quest’anno assume un significato ancora più importante nel momento in cui, così come avvenne col fascismo e con il nazismo tanti anni fa, qualcuno comincia ad attaccare i diritti di alcuni “per scherzo”.
“Ieri Mussolini cominciò “per scherzo” ad attaccare gli Ebrei, oggi qualcuno attacca “per scherzo” i migranti. Poi arrivarono, da Mussolini e Hitler gli attacchi contro i Rom, gli omosessuali, le persone con disabilità. Oggi siamo già in un’epoca pre-fascista in Italia e in Europa. Per questo essere al Pride è non solo giusto ma anche necessario.” ha concluso Orlando partecipando al Pride a Palermo.
In testa al corteo ieri, accanto ad Orlando, il sindaco di Dusseldorf, Valeria Calandra presidente di Sos Mediterranée Italia e Riccardo Gatti di Open Arms, ed ancora Daniela Tomasino di Arcigay Palermo, il parlamentare Erasmo Palazzotto e Luigi Carollo e Massimo Milani del Coordinamento Palermo Pride. Non potevano mancare le madrine Letizia Battaglia e Porpora Marcasciano.
Una lotta per la libertà universale dai pregiudizi, è questo il messaggio forte che hanno voluto mandare ieri i partecipanti al corteo, una parata che appare sempre come una festa di musica e colori ma che invece si porta dietro una battaglia lunga e difficile per il riconoscimento dei diritti di tutti, sempre più calpestati a causa anche di un clima politico di chiusura ed intolleranza.
Il corteo si è concluso al Teatro Massimo, ma l’impegno continua e già si lavora per il decennale!
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