L’industria dell’edilizia siciliana, lo dicono i numeri, e’ ormai al collasso: negli ultimi due anni sono fallite piu’ di 500 aziende e sono stati persi 80 mila posti di lavoro. In tutto il 2013, le gare pubblicate sulla Gazzetta Regionale per la citta’ di Palermo sono state solo 73, per un totale di 114.977.955 euro, un quarto (-71,83%.) di quelle bandite ad esempio nel 2007, quando a Palermo e provincia erano stati appaltati lavori per complessivi 408.121.175.
“Questa crisi – dice all’ITALPRESS Fabio Sanfratello, presidente di Ance Palermo – ha un effetto devastante sull’intera economia palermitana, nella quale l’industria delle costruzioni ha sempre avuto un’incidenza molto rilevante. Finora gli ammortizzatori sociali del settore hanno un po’ attenuato la drammaticita’ della situazione, ma ora siamo arrivati al capolinea”. Il numero uno dei costruttori edili non usa giri di parole per descrivere la drammaticita’ della situazione, ma al tempo stesso accende i riflettori sulle numerose opere che stentano a partire e che potrebbero dare una boccata d’ossigeno al sistema. “Penso ad esempio alla linea B del passante ferroviario – dice Sanfratello – o all’interporto di Termini Imerese, oppure, ancora, all’ammodernamento della Palermo Agrigento nel tratto Bolognetta-Lercara. Sono interventi che potrebbero dare occupazione diffusa nel territorio”.
Secondo l’associazione di categoria i fondi ci sono: solo i finanziamenti disponibili per il disinquinamento – per cui l’Italia e’ in procedura d’infrazione – per la provincia di Palermo ammontano a oltre 100 milioni. Ma ci sono anche i fondi stanziati per ristrutturare le scuole e un appalto da 30 milioni di euro, bandito dal Comune di Palermo. Tutto, pero’, sottolinea l’Ance, “completamente fermo”. “E se sul fronte pubblico le opere ristagnano, su quello dell’edilizia privata la situazione e’ anche peggio – commenta Sanfratello .
La ristrutturazione con le detrazioni fiscali, in Sicilia sta avendo un successo minore rispetto al resto d’Italia, e il settore immobiliare e’ totalmente fermo. La casa e’ il bene piu’ tassato e nessuno reputa piu’ remunerativo investire nelle costruzioni. I problemi da risolvere, in questo caso, sono le tassazioni e l’accesso al credito, che e’ diventato impossibile. Lo Stato e gli Enti locali dovrebbero pensare a degli sgravi fiscali in modo da dare un incentivo a chi vuole ancora investire in questo settore”.
Secondo l’Ance Sicilia, nei Comuni esistono tante piccole opere bloccate sia a causa del patto di stabilita’ interno, sia per l’inerzia delle amministrazioni comunali: “Mi vengono in mente – aggiunge Sanfratello – tutti quegli interventi indispensabili per la messa in sicurezza del territorio, dal rischio idrogeologico alla messa in sicurezza degli edifici pubblici, alla manutenzione, ordinaria e straordinaria, della viabilita’”. “Vedo piu’ difficile – ammette Sanfratello – la vicenda legata alla Fiera del Mediterraneo, per la quale e’ uscito un bando, ma le offerte presentate devono essere ancora esaminate. Anche su questo fronte, tutto e’ completamente fermo”. In questo quadro complessivo, di paralisi assoluta, il project financing vede due importanti iniziative in corso: “La prima – spiega il presidente dell’Ance – e’ una proposta, d’iniziativa privata, per un nuovo cimitero a Ciaculli e l’altra e’ la costruzione del nuovo mercato ortofrutticolo per il quale il Comune ha il progetto pronto, ma non e’ stata ancora bandita la gara”. Per i costruttori e’ invece una buona iniziativa dell’Amministrazione Comunale, nel campo dell’edilizia sociale, quella di utilizzare le aree industriali dismesse (dove e’ prevista la realizzazione di 1.200 appartamenti da parte di una trentina di cooperative) che “ha incontrato parecchie difficolta’ procedurali. Ma finalmente – conclude Sanfratello – pare che qualcosa si sia sbloccato”.
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