ROMA (ITALPRESS) – “Una nnuova alleanza” tra giovani e anziani, per “condividere il tesoro comune della vita, sognare insieme, superare i conflitti tra generazioni e preparare il futuro di tutti”. Così Papa Francesco nell’omelia per la messa della Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani, letta durante la liturgia da mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione. Le parole del Papa, pronunciate dall’arcivescovo, prendono spunto dal brano del Vangelo di Giovanni che narra uno dei miracoli di Gesù spinto dalla compassione per la folla che lo seguiva. “Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?” chiede Gesù a Filippo. “Gesù – sottolinea il Papa – si lascia interrogare dalla fame che abita la vita della gente”, trasforma i cinque pani d’orzo e i due pesci ricevuti e dopo che tutti avranno mangiato, i discepoli raccoglieranno ancora ciò che è avanzato “perché nulla vada perduto”. Gesù, dunque, vede la fame, condivide il pane, fa custodire i pezzi avanzati. L’evangelista Giovanni sottolinea un particolare: Gesù alza gli occhi e vede la folla affamata dopo aver camminato tanto per incontrarlo.
ù”Negli occhi di Gesù vediamo lo sguardo di Dio…. Uno sguardo che sa cogliere il bisogno di ciascuno: agli occhi di Dio non esiste la folla anonima, ma ogni persona con la sua fame”. Anche i nonni e gli anziani hanno avuto quello stesso sguardo con noi, fa notare il Papa, quando, nella nostra infanzia, si sono presi cura di noi: “Dopo una vita spesso fatta di sacrifici, non sono stati indifferenti con noi o indaffarati senza di noi – spiega il pontefice – Hanno avuto occhi attenti, colmi di tenerezza… Ed è anche grazie a questo amore che siamo diventati adulti”. “Oggi c’è bisogno di una nuova alleanza tra giovani e anziani – spiega il Papa – di condividere il tesoro comune della vita, di sognare insieme, di superare i conflitti tra generazioni per preparare il futuro di tutti. Senza questa alleanza di vita, di sogni e di futuro, rischiamo di morire di fame, perché aumentano i legami spezzati, le solitudini, gli egoismi, le forze disgregatrici. Spesso, nelle nostre società abbiamo consegnato la vita all’idea che ‘ognuno pensa per sé’. Ma questo uccide! Il Vangelo ci esorta a condividere ciò che siamo e ciò che abbiamo: solo così possiamo essere saziati”.
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