Paolo Borsellino vide morire Falcone e attese 57 giorni: 27 anni oggi

Paolo Borsellino dei due giudici fatti saltare in aria dalla mafia è quello che forse si mette sempre per secondo, perchè per secondo è stato ucciso, ma Paolo è quello che ha visto morire il collega e amico fraterno Giovanni Falcone e che ha atteso 57 giorni che arrivasse “il suo turno”.

La sua pena e la sua tristezza di uomo della Stato trafitto, ma mai sconfitto nè arreso, si evince dalle sue ultime interviste, un mestieri il suo “che faceva per senso del dovere e per passione” una passione che dopo la morte di Falcone sentiva allontanarsi ma che, come lui stesso ha dichiarato, “sperava ardentemente di ritrovare dentro di se”.

E’ riduttivo dire che uomini come Paolo e Giovanni non c’è ne sono più, il loro senso dello Stato era unico e andava oltre l’umana comprensione, contro tutti gli ostacoli e l’evidenza di essere stati lasciati da soli.

Paolo Borsellino e i cinque agenti uccisi quel 19 luglio

Oggi si ricorda la strage in cui persero la vita il procuratore aggiunto Paolo Borsellino e la sua scorta. In un caldo pomeriggio di 27 anni fa la mafia uccideva il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti: Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Emanuela Loi e Vincenzo Li Muli con un’autobomba sotto casa della madre del magistrato. L’unico a salvarsi fu l’autista, Antonino Vullo.

Tante le iniziative per commemorare le vittime, questa mattina alle 9 all’albero della Pace di via D’Amelio la manifestazione “Coloriamo Via D’Amelio: il 19 luglio per i cittadini di domani” con letture per bambine e bambini a cura del “Centro studi Paolo e Rita Borsellino”.

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, stamani a Palermo ha reso omaggio alle vittime della strage di via D’Amelio. Il governatore siciliano si è recato sul luogo dell’eccidio avvenuto il 19 luglio di 27 anni fa a deporre una cuscino di fiori.

Sempre in mattinata la Questura di Palermo ricorderà le vittime del vile attentato con una serie di iniziative dedicate alla loro memoria. Alle ore 10.30, all’interno del chiostro della Questura di Palermo, in collaborazione con l’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, avrà luogo un’incontro/dibattito per rendere omaggio alle vittime della Strage. L’evento sarà trasmesso in diretta sulla pagina Facebook della Questura di Palermo.

La fioccolata e le altre iniziative in Via D’Amelio

Nel pomeriggio, alle ore 15, si terrà la cerimonia commemorativa, con deposizione di corone di alloro in ricordo dei caduti, nell’ufficio scorte della questura e a seguire, alle ore 16.30, sarà celebrata una messa in suffragio delle vittime, officiata da Don Cosimo Scordato nella Chiesa San Francesco Saverio del quartiere Albergheria di Palermo.

Nel pomeriggio una lunga serie di iniziative in via D’Amelio: alle 14 la manifestazione dal palco “Io ci SARÒ, tu ci sei STATO ?”; alle 14.45  “Orfani di Stato”, interventi dei familiari delle vittime della strage di Via D’Amelio e dei familiari di vittime di mafia tra cui: Vincenzo Agostino, Angela Manca, Stefano Mormile, Brizio Montinaro, Rosaria Scarpulla e Francesco Vinci.

Alle 16.58 il minuto di silenzio che sarà seguito dalla poesia recitata da Salvatore Borsellino “Giudice Paolo” di Marilena Monti. Alle 17.30 – “Testimoni di ingiustizia” con Piera Aiello, Ignazio Cutrò, Gianfranco Franciosi. Alle 18.00 “Verità di Stato, Verità di tutti?”, incontro con i magistrati Sebastiano Ardita, Roberto Scarpinato, Giuseppe Lombardo e l’avvocato Fabio Repici, modera il giornalista Giuseppe Lo Bianco.

Alle 20 da piazza Vittorio Veneto la fiaccolata organizzata dal “Forum 19 Luglio” (cartello che raggruppa trasversalmente associazioni, movimenti ed istituzioni) e “Comunità ‘92” (coordinamento che unisce le varie anime della destra siciliana ideatrici della manifestazione.) Alla manifestazione aderiscono 60 associazioni e 21 comuni (tra cui Palermo, Catania e Vicenza). E’ prevista la partecipazione di Giorgia Meloni leader di Fratelli d’Italia.

Alle ore 21.45 spettacolo del duo “I Sansoni”. A seguire la presentazione del libro “Paolo Borsellino – Cosa nostra spiegata ai ragazzi” con Salvatore Borsellino e il giornalista Marco Lillo.

Foto di Francesco Militello Mirto