Palermo, una città che muore

La nostra corrispondente da Berlino
Alessandra Rosciglione

Le avvilenti immagini del servizio che la Rai ha mandato in onda non ci mostrano nulla di nuovo sulle condizioni disastrose in cui versa la città di Palermo. E’ qualcosa a cui purtroppo ci si è abituati e di fronte alla quale, almeno io, mi sento impotente. Discutere sulle cause e le colpe di tutto questo è diventato ormai una litania noiosa e sterile.

Le giustificazioni da parte dei politici e dei responsabili suonano come campane stonate in un silenzio che ormai avvolge da troppo tempo Palermo in particolare e la Sicilia in generale. Parlare dell’importanza e del valore unico del percorso arabo-normanno in questione sarebbe fin troppo facile; è una bellezza evidente sotto gli occhi di tutti.

L’obiettivo dell’amministrazione comunale, entro il 2015, di eliminare le criticità attraverso un dettagliato restyling dei siti che compongono il suddetto itinerario rientra nella logica di una politica di valorizzazione dei beni culturali che purtroppo non ha riscontro nella realtà. Il ripristino del decoro urbano nelle zone intorno a questi documenti è un’operazione forse più complicata di quella che prevede la conservazione dei monumenti stessi, perché rientra in un concetto di “vivibilità” che necessità di una progettazione a lungo termine, mai avviata davvero.

L’obiettivo della pedonalizzazione e dell’eliminazione dei cassonetti dell’immondizia lungo il percorso, presuppone per esempio un piano del traffico e dei rifiuti che non esiste sulla carta. Tuttavia mi auguro con tutto il cuore che l’Unesco accetti la candidatura del percorso arabo-normanno, poiché la bellezza di questo sito va oltre tutto questo e costituisce un unicum artistico non paragonabile a nessun altro luogo al mondo.

Scrivo questa lettera da Berlino, lontana dalla città che amo di più al mondo, alla cui lenta morte ho assistito dolorosamente negli ultimi anni, da cui ho deciso di andar via proprio per questo senso di impotenza e rabbia che mi ha accompagnato per troppo tempo. Più che fare il mio dovere, non ho saputo fare e non mi è stato permesso di farlo.

Mi domando allora per esempio: che fine ha fatto quella famosa” long list di esperti per la realizzazione del progetto Scuole e comunicazione per la valorizzazione dei siti UNESCO” costituita in seguito all’ Avviso pubblico prot. n. 63207 del 06/ottobre/2010?

In quella data il Ministero per i Beni e le Attività Culturali cofinanziò il progetto elaborato dall’allora Dipartimento Regionale dei Beni Culturali ed Ambientali e dell’Educazione Permanente, che prevedeva il conferimento diretto a soggetti esterni (professionalità altamente qualificate) di incarichi di collaborazione, consulenza ed assistenza tecnica. Personalmente mi candidai per la figura di “Docente/animatore” e fui ammessa. In seguito il famoso SILENZIO.