Palermo: da un bene confiscato alla mafia nasce una sartoria sociale
Da un bene confiscato alla mafia è nata a Palermo una sartoria sociale.
Un progetto di impresa sociale multidimensionale
La Cooperativa Sociale Al Revés, lo scorso 14 novembre, ha inaugurato la nuova sede della Sartoria Sociale nel bene confiscato alla mafia di via Alfredo Casella 22, alla presenza di Don Luigi Ciotti e del sindaco di Palermo Leoluca Orlando.
La Sartoria, un progetto di impresa sociale multidimensionale che riunisce stilisti, sarti e amanti del cucito di varie etnie in un laboratorio in cui lavorano insieme persone giovani e meno giovani, italiani e stranieri, in difficoltà umane, relazionali, occupazionali o esistenziali, impegnati nel recycling e upcycling di abbigliamento usato, ha il desiderio di condividere con l’intera collettività questo nuovo inizio in un luogo che rappresenta un bene comune e un luogo di incontro, confronto, formazione e scambio di esperienze.
Il bene, affidato dal Comune di Palermo apparteneva al mafioso Antonino Buscemi e la sua riqualificazione è stata sostenuta da Fondazione Vismara, Carta Etica Unicredit, IKEA, Leroy Merlin e tanti cittadini comuni, coinvolgendo nei lavori persone svantaggiate, operatori e volontari. La Cooperativa fa parte della rete di Addiopizzo e di Libera.
I prodotti sono disponibili presso la sede della Sartoria Sociale, sul sito www.sartoriasociale.com, Pagina FB Sartoria Sociale e presso La bottega di Libera Palermo.