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Palermo-Udinese 0-7, sconfitta storica per i rosa. Zamparini caccia Rossi

di Ignazio Aragona

Una sconfitta che gusta amaro e che lascia un indelebile segno nella storia calcistica rosanero. Uno zero-sette che mai il popolo rosanero aveva vissuto. Cinque gol nel primo tempo e due nel secondo, tripletta di Di Natale e quadripletta di Sanchez. Questo il tabellino chock di Palermo-Udinese. La cronaca della gare è priva di contenuti interessanti, mentre sono le riflessioni del post partita a dire tanto.

Che il Palermo non fosse in gran forma e che l’Udinese fosse in salute, lo dicevano i numeri e le ultime prestazioni delle due squadre, ma nessuno avrebbe potuto immaginare una tale disfatta. Il ciclo di Rossi come allenatore del Palermo sembra giunto ad un capolinea che neanche la possible permanenza del comunque bravissimo Delio, potrebbe togliere l’inconfutabile percezione che questo progetto sia concluso e che un altro allenatore siederà la prossima stagione sulla panchina rosa.

A confermare questo, le dichiarazioni di fine gara del “lontano” (dallo stadio e dalla città) presidente Zamparini: “Rossi ha distrutto il mio Palermo e ha solo 1% di possibilità di continuare a sedere sulla panchina rosa. Dovevo cacciarlo a Natale, domani deciderò”.

Ma le responsabilità di chi sono? solo di Rossi? Un allenatore costantemente messo al centro della bufera dal proprio presidente, delegittimato della propria forza davanti a giocatori e pubblico, “costretto” ad allenare una squadra di campionicini (costantemente in vendita) e ragazzini che non hanno il tempo di crescere con questa maglia, senza riserve adeguate, può essere il vero responsabie di questa debacle? Sembra di no, ed anche il caloroso ed affettuoso incitarlo da parte degli spettatori (coraggiosi) che hanno aspettato il termine della gara, sembra significare che la “macchina rosa” del Presidente Zamparini, sia molto più rotta di quanto non possa sembrare. 

Forse non basterà cambiare timoniere, forse non esiste un’alternatia reale al Presidente Zamparini in questo difficile momento storico e forse risulta folle criticare più del dovuto la squadra, l’allenatore e il presidente, ma è lui che adesso ha il compito di scrollare di dosso la vergogna per l’accaduto di oggi e per dimostrare di avere il cuore rosanero e non solo il pallino degli affari che gli hanno permesso di galleggiare, da perfetto commerciante, nell’economia siciliana. 

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Redazione

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