Palermo sommersa dai rifiuti, mentre i dipendenti RAP si assentano o non lavorano

Più di mille operatori Rap sono finiti negli ultimi 12 mesi sotto procedimento disciplinare per assenze ingiustificate o perché sorpresi a non lavorare, intanto Palermo sprofonda tra i rifiuti.
In diversi quartieri di Palermo tornano i roghi di spazzatura che non è stata raccolta per la protesta degli operatori. I vigili del fuoco sono stati impegnati a spegnere incendi in via Saitta Longhi, nei pressi di Corso Calatafimi; più volte in via Castellana, a Borgo Nuovo, dove ci sono discariche a cielo aperto; in Corso dei Mille, in via Costante Girardengo, allo Zen. Roghi anche in provincia dove la raccolta da mesi non avviene in modo continuo: a Partinico, Carini e Bagheria.
Il dato è riportato oggi da Repubblica-Palermo. Fino all’aprile 2014 i provvedimenti disciplinari erano 27 volte inferiori: appena 40. La società ha un organico complessivo di 2.100 dipendenti. A ridosso delle festività pasquali i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione del personale e la raccolta procede a rilento.
Sui 1.080 casi il presidente della società, Sergio Marino, dice: “Si tratta del rendiconto di un anno di attività, disposto in parte dal Comune in parte dal Cda, che ha deciso di avviare dei controlli interni. Sono state applicate sanzioni pecuniarie, ma ci sono stati casi di recidiva e non è esclusa l’applicazione della sanzione del licenziamento”.
A proposito dei controlli disposti dal Comune – aggiunge – in alcuni casi i vigili urbani hanno pedinato gli operai e redatto verbali, che sono stati trasmessi a noi e alla Procura”.    
Poi l’affondo contro i sindacati, già presi di mira ieri dal sindaco Leoluca Orlando: “L’interlocuzione con loro non è mai finita, poi hanno deciso di proclamare le assemblee. Sull’intera vicenda spero che si faccia chiarezza anche per quanto riguarda le eventuali responsabilità penali”.