di redazione
Il 4 e 5 febbraio a Palermo presso la Facoltà di Giurisprudenza (ex Edison) l’Assemblea delle Associazioni e dei Movimenti civici aderenti a MCS, circa 50 provenienti da tutta la Sicilia, segnerà una svolta. Dirà del processo di dialogo, di elaborazione e di confronto avviato da più di due anni e scaturito nella ferma volontà di porsi come riferimento per la ripresa sociale, economica, culturale e etica della regione.
A fronte della totale assenza della politica isolana, che non riesce a cogliere neppure l’opportunità di una nuova “governance” del Paese –seppur tecnica e legittimata soltanto per frenare la deriva – i Movimenti Civici Sicilia s’incontrano per definire il proprio Statuto ed eleggere i propri Organi, strumenti necessari per tentare di dare risposte ai problemi quotidiani partendo dai territori, dalle economie locali, dalle esperienze di solidarietà, dal recupero dei valori fondanti il giusto rapporto di reciprocità tra le persone.
L’esigenza avvertita a livello nazionale dalla società civile di riappropriarsi della sua sovranità e del diritto di determinare le scelte complessive del Paese, in Sicilia si esprime in una forma di ribellione dovendo subire, nel contempo, forme di esclusione dalla produttività dettate da egoistiche strategie politiche territoriali definite dalla Lega in un intreccio con i poteri economici forti, e una mancata progettualità regionale dovuta a una politica dei Partiti sempre più autoreferenziale e priva di ideazione e valori di riferimento. Ad evidenziare il metodo e lo stile di MCS e il percorso fatto e da fare per il prossimo futuro, Giovanni Ruvolo e Liboria Di Baudo, rispettivamente presidente e portavoce regionali.
I due dirigenti MCS, assieme ai 60 delegati coordinati dal responsabile regionale territoriale, Franco Contorno, esprimeranno la speranza e le attese del Popolo Siciliano, e parleranno di opportunità, risorse, del diritto di cittadinanza e di partecipazione democratica, del chiaro intento di recuperare la politica isolana, demagogica e senz’anima, alla sua funzione di servizio. Per parlare della profonda crisi strutturale e di valori che investe il Paese e di come il movimentismo civico possa essere una risposta in termini di progettualità, responsabilità, e proposta di economia civile alternativa al processo di globalizzazione, saranno presenti testimoni di elevata competenza e autorevolezza, quali l’economista Prof. Stefano Zamagni dell’Università di Bologna, il filosofo Prof. Giuseppe Girgenti dell’Università “San Raffaele” di Milano, il direttore della Banca etica di Palermo, Dott. Steni Di Piazza, e Wide Rathke, grande esperto nell’organizzazione Comunità di base degli Stati Uniti (ACORN). Nel contesto assembleare sarà presentata, dal “Pensiero profetico di Alexander Langer”, una esperienza politica di conversione ecologica. Consapevoli delle contraddizioni di questo tempo e delle sfide di una società complessa, i Movimenti Civici Sicilia, ancor prima di elaborare un progetto politico idoneo a fare sintesi delle necessità della società e trovare percorsi e soluzioni adeguate per la costruzione del “bene comune”, hanno posto a riferimento del proprio agire la Carta Etica, strumento valoriale e di principi di cui si sono dotati, ritenendo che un Popolo può guardare serenamente al futuro soltanto se è in grado di recuperare uno spirito di fiducia reciproca, uno stile di sobrietà e di legalità, il senso della responsabilità personale e collettiva.
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