Palermo, sequestrati 200 chili di tonno rosso allo Zen

PALERMO – Giovedì 20 i Carabinieri della Compagnia Palermo San Lorenzo e della Stazione San Filippo Neri coadiuvati dei militari del N.A.S. di Palermo ed esperti di alimentazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASP di Palermo hanno effettuando un controllo per le bancarelle del mercato rionale del quartiere ZEN 1 di Palermo.

Un servizio mirato in particolare al controllo della vendita del tonno rosso, una specie ittica soggetta a un particolare regime di protezione da parte dell’UE con limitazioni nella cattura e previsione di apposite ‘quote’ predefinite per Nazione.

Questo tipo di controllo era già stato effettuato, in altri mercati rionali della città di Palermo, nel mese di maggio al mercato storico del quartiere Ballarò, al fine di tutelare la salute pubblica, a fronte di alcuni casi di intossicazione alimentare causati da partite di tonno avariato tenuto in cattivo stato di conservazione .

Il controllo ha portato al sequestro di circa 200 chili di tonno rosso, di provenienza illegale, in cattivo stato di conservazione, pertanto non idoneo al consumo alimentare umano, così come riferito dai veterinari del Dipartimento Prevenzione Veterinario dell’ASP di Palermo.

Infatti, il tonno era poggiato direttamente sul piano calpestabile di un automezzo utilizzato illecitamente per il trasporto del pesce, senza alcuna pedana, esposto ai raggi del sole ed ad una temperatura superiore a quella prevista.

Oltre al tonno rosso sono stati posti sotto sequestro ad un altro venditore circa 70 chili di altre varietà di pesce in cattivo stato di conservazione; anche questo pronto per essere venduto sui banconi del mercato rionale.

Al termine dei controlli i due venditori di pesce sono stati denunciati all’ Autorità Giudiziaria ed altresì sono state elevate sanzioni amministrative per un importo totale di 15.000 euro e sequestrati altri 400 chili di pesce ad altri cinque venditori ambulanti in quanto sprovvisti delle necessarie autorizzazione per la vendita del pescato.

Tutta la merce sequestrata andrà distrutta presso idonee strutture, così come disposto dall’Autorità Giudiziaria.