Palermo, 29 nov – Il Nucleo tutela patrimonio artistico della Polizia Municipale di Palermo ha sequestrato un’area di circa quattrocento metri quadrati trasformata in discarica, delimitata da Vicolo Viola, Cortile Terzo e Cortile Quartararo, alle spalle della sede della Squadra Mobile di Palermo.
All’interno sono stati rinvenuti rifiuti di ogni genere: rottami e materiali vari. Le indagini rivolte all’identificazione dei proprietari e degli obbligati alla tutela dell’area, mirano ad accertare i responsabili del grave stato di incuria e abbandono che ha determinato lo stato di pericolo per l’incolumità e la salute pubblica.
Il degrado paesaggistico e ambientale è provocato dalla presenza di una discarica a cielo aperto, all’interno di una vegetazione spontanea, ricolma di diversi metri cubi di detriti, sfabbricidi, rifiuti e rottami vari che esercitano una pericolosa spinta sul muro perimetrale del vicolo che delimita la sede della Squadra Mobile palermitana.
L’area è aperta al pubblico, senza alcun impedimento all’accesso, dove insiste un vecchio edificio di tre piani con parti crollate ed altre in procinto di cadere e dei muraglioni in condizioni precarie che costituiscono un serio pericolo per chi si introducesse all’interno.
Sul lato destro dello spiazzo i detriti raggiungono circa due metri di altezza con minaccia di caduta sulle vetture parcheggiate sulla strada e sugli immobili abitati dai residenti della zona. ”L’area sequestrata – ha detto l’Assessore al Territorio, Agata Bazzi – ricade all’interno del progetto di rivitalizzazione urbana dell’Albergheria presentato dall’ANCI, programma Piano delle Città. In particolare, questa parte del progetto è oggetto di manifestazione di interesse da parte delle Cooperative per la Realizzazione di alloggi di residenza convenzionata. Questo conferma la nostra scelta dell’area del progetto di rivitalizzazione, per l’alto livello di degrado e per l’impellente necessità di intervento”.
Il provvedimento di sequestro, emanato dal Giudice per le indagini preliminari Angela Gerardi, su richiesta del Pubblico Ministero Amelia Luise, si è reso necessario per evitare l’aggravamento e la protrazione delle conseguenze dei reati di violazione delle leggi sanitarie e sulla normativa dei rifiuti di cui si sono resi responsabili i proprietari dell’area.
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