Tre giorni per ricordare un bimbo ucciso dalla mafia a soli 11 anni con un colpo di pistola in testa, a bruciapelo, in un 7 ottobre del 1986 che nessun palermitano può e deve dimenticare.
Tre giorni dedicati a tutti i bimbi morti direttamente o indirettamente per mano della mafia, perché la memoria tenga vivo e non renda vano il loro sacrificio, perché nessun bambino sia più vittima innocente.
Claudio aveva 11 anni e oggi avrebbe 46 anni. Fu ucciso in una strada del quartiere San Lorenzo. Secondo una ipotesi che prese quota all’epoca, sarebbe stato freddato all’insaputa della mafia perché aveva visto all’opera degli spacciatori.
La morte di Claudio Domino rimane un mistero. Inizialmente si era ipotizzato che il bambino fosse stato testimone involontario di un sequestro. Poi che la causa dell’assassinio fosse stata una vendetta della mafia, poiché il padre gestiva la ditta di pulizie dell’aula bunker dove si svolgeva il Maxiprocesso. Infine che il bambino avesse visto qualcosa che non doveva vedere. Stando alle parole di alcuni pentiti, infatti, uno dei motivi dell’omicidio sarebbe da ricollegare agli ambienti dello spaccio della droga.
Da quel giorno i suoi genitori Graziella e Antonio Domino conducono una battaglia per la verità ma sono anche impegnati a far conoscere agli studenti delle scuole le storie dei bimbi vittime di mafia, perchè loro figlio non è la sola vittima.
Ad oggi si contano 125 bambini in Italia vittime in un modo o in un altro di agguati mafiosi, 109 dei quali riconosciuti ufficialmente dallo Stato. Mamma Graziella negli anni ne ha raccolto foto, e storie e le porta in giro per le scuole perché nessuno di questi bimbi sia mai dimenticato.
A maggio di quest’anno Graziella Accetta è scesa in piazza. “Vogliamo sapere tutta la verità sulla morte di mio figlio. Dopo 35 anni, per la prima volta, scendo in piazza per gridare il dolore di una madre a cui hanno ucciso un bimbo di 11 anni senza che si sia mai voluta fare giustizia” dichiarava la donna.
La decisione dopo la notizia di una dichiarazione del giornalista Lirio Abbate e del procuratore di Lagonegro, Gianfranco Donadio che hanno sostenuto che “il bimbo è stato ucciso da Giovanni Aiello, detto faccia da mostro, un ex poliziotto (deceduto nel 2017) e sospettato di essere un killer al soldo di servizi deviati e criminalità organizzata”.
Subito dopo Graziella Accetta è stata ricevuta dai magistrati, il procuratore capo Francesco Lo Voi assieme all’aggiunto Salvatore De Luca che hanno deciso di acquisire atti e documenti e di valutare la possibilità di riaprire l’inchiesta per capire da chi e perché sia stato ucciso il bambino, promettendo ai genitori che non li avrebbero lasciati soli.
L’evento che inizia oggi sarà dedicato a tutti i bambini e si chiama ‘Le classi dai banchi vuoti’ “Perché a nessun bambino deve essere negato il diritto di sedersi ad un banco scolastico, a nessun bambino può essere recisa la vita” ha dichiarato la mamma di Claudio.
Primo appuntamento oggi in via Claudio Domino, alle 9, “Una lettera per Claudio dagli alunni della Borgese-XXVII Maggio” con collegamento Facebook con il Giardino della memoria di Caselle Torinese; alle 11.30 messa in Cattedrale; dalle 12.30 sul sagrato della Cattedrale “Le classi dai banchi vuoti”, incontro con i ragazzi delle scuole.
Venerdì 8 ottobre: dalle 9, sul sagrato della Cattedrale “Le classi dai banchi vuoti”, incontro con i ragazzi delle scuole; 10.30 “I pupi antimafia” di Angelo Sicilia; 11.30 “Il cuntu di Padre Puglisi” di e con Salvo Piparo.
Sabato 9 ottobre: dalle 9 sul sagrato della Cattedrale “Le classi dai banchi vuoti”, incontro con i ragazzi delle scuole; 10.30 “Sport e legalità”, maestro Cristian Minuto Akiyama, Club Ju jitsu academy; alle 18 presentazione del libro “Al posto sbagliato” in collegamento con l’autore Bruno Palermo, modera Roberto Greco.
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