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Palermo parte bene ma poi si lascia sconfiggere dal Latina 1 -2

PALERMO – Il Palermo perde al “Barbera” 2-1 contro il Latina e Iachini perde la propria imbattibilità dopo otto turni. Si allunga invece a 12 la striscia positiva dei pontini di Breda. Sembrava tutto facile per i padroni di casa dopo l’iniziale gol di Hernandez, ma il Latina ha avuto il merito di reagire e di saper sfruttare anche gli errori degli avversari. I rosanero non erano in giornata e la condizione fisica di molti giocatori oggi lasciava a desiderare; quando gli avversari si sono trovati in vantaggio per il Palermo è stato difficile riprendere il bandolo della matassa. Squadra spenta soprattutto a centrocampo dove il solo Verre ha provato ad inventare qualcosa e in difesa è venuta a mancare quella solidità vista fino a questo momento nella gestione Iachini.
Iachini con il consueto 3-5-2 si affida la porta a Samir Ujkani, per via dell’infortunio di Sorrentino; in difesa c’è Andelkovic dopo la revoca della squalifica; Morganella al posto Daprelà; a centrocampo fuori anche capitan Barreto e spazio a Verre; in attacco Hernandez, rientrato solo venerdì dopo l’esperienza in nazionale fa coppia con Belotti.
Breda, che propone lo stesso modulo; deve rinunciare allo squalificato Jonathas. Esposito, anche se non al top gioca tra i tifolari, mentre Figliomeni va in panchina; Milani vince il ballottaggio con Ristovski; in avanti Ghezzal e Jefferson.
Partita combattuta con leggera supremazia da parte del Palermo. All’ 8′ dribbling ubriacante di Morganella sulla destra e cross in mezzo che nessuno riesce a raccogliere.
Al 15′ rosanero vicini al gol con una incursione veloce di Belotti, perfetto l’assist in area per Hernandez che si fa però respingere il tiro da Iacobucci. Al 18′ Palermo in vantaggio: gran cross dalla destra di Verre e perfetto stacco di testa di Abel Hernandez che infila il pallone all’angolino; nono centro stagionale per l’uruguaiano.
Al 24′ il Latina pareggia alla prima vera occasione: Jefferson è bravo a lasciare filtrare il pallone per Ghezzal che approfitta del buco centrale e si ritrova in area a tu per tu con Ujkani, lo salta e mette in rete nonostante il disperato tentativo di Andelkvic.
Il Palermo subisce il colpo e in avanti si vede meno. Al 37′ è il Latina che torna a farsi pericoloso; gran lavoro di Ristovski in tunnel su Milanovic, poi si lascia cadere in area su un intervento di Munoz; Fabbri lascia giustamente correre.
Al 43′ Abdelkovic e Ujkani non si capiscono su un retropassaggio. Al 47′, nell’ultimo pallone giocabile della prima frazione, il Latina va in vantaggio: Alhassan salta Morganella, il Palermo si fa sorprendere sugli spazi, come in occasione del primo gol, pallone filtrante per Jefferson che a tu per tu con Ujkani lo supera.
Non ci sono cambi ad inizio ripresa. Il Palermo prova a tenersi in avanti ma commette diversi errori, mentre il Latina sembra più pimpante. Al 9′ il primo cambio di Iachini con Stevanovic che prende il posto di Morganella.
Al 14’ secondo cambio esce Belotti ed entra il nordirlandese Kyle Lafferty con la speranza di capovolgere il risultato fermo sul 1- 2.
Al 26’ Iachini sostituisce Bacinovic con Di Gennaro.
Il gioco è sempre più confuso complice anche il terreno pesante.
Al 32’ ci prova Ghezzal che ci prova, ma finisce di poco sopra la traversa.
Al 36’ Palermo ci prova su un calcio piazza con Di Gennaro ma non trova la porta.
AL 40’ conclusione dalla distanza di Gennaro con palla di poco al lato.
Nel recupero Ujkani salva il Palermo dall’ 1-3 respingendo la conclusione di Cisotti.
IACHINI: “Siamo partiti bene, ma poi abbiamo preso gol su un rilancio. Potevamo leggerla prima questa situazione perché sapevamo che il Latina gioca così. Questo episodio ci ha colpito e abbiamo preso un gol su una palla identica. Dobbiamo lavorarci, non eravamo fenomeni prima e non siamo brocchi adesso. Bagno di umiltà? No, peccato per le ingenuità commesse. Non ho visto una squadra presuntuosa. Ci sono capitate 4-5 situazioni che potevano essere sfruttate meglio. Sul piano psicologico non eravamo abituati ad andare sotto, abbiamo avuto troppa foga nel cercare di recuperare. Dobbiamo continuare ad essere squadra. Questi sono processi normali di crescita che ci possono stare, giriamo pagina”.

Silvia Iacono

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