Al Barbera si gioca la partita cui nessun tifoso rosanero avrebbe mai voluto assistere. Il Palermo, dopo 9 anni vissuti da protagonista, saluta la Serie A affrontando il Parma dell’ex c.t. della nazionale Donadoni.
Una sfida in cui non ci sono reali poste in palio ma che i ragazzi di Sannino dovranno vincere per chiudere, nella migliore maniera possibile, una stagione davvero deludente.
Quella 2012-2013 è stata, difatti, la peggiore annata dell’era Zamparini; partita male, continuata peggio e chiusa con un’inaspettata retrocessione.
Troppo facile puntare il dito contro i continui cambi d’allenatore. Ciò che è mancato realmente è stata la lucidità necessaria per affrontare gli imprevisti di una stagione di per sé complicata (e che si è complicata la vita da sola). Grande assente è stata soprattutto la capacità di navigare a vista affrontando la tempesta.
Anche alcune scelte societarie dunque – come, ad esempio, l’arrivo di Lo Monaco e il successivo ritorno di Perinetti- se osservate secondo questa prospettiva non possono che apparire come un tentativo disperato di cambiare rotta. Per usare una metafora medica, si è trattato di qualcosa che sta a metà strada tra un “viaggio della speranza” e l’accanimento terapeutico.
Nonostante tutto, anche quest’anno, il Palermo ha dimostrato di essere ancora una squadra. Dopo la lunga “fase di mezzo” (gestione Gasperini-Malesani-Gasperini bis), il ritorno di Sannino ha consentito ai rosanero di ritrovare un’identità e, per tanto, di riscattarsi. Riposta la rassegnazione che aveva accompagnato l’inizio del girone di ritorno (complicato da acquisti quantomeno discutibili), la squadra ha fatto del suo meglio per provare a conquistare la salvezza. Sono arrivate le prime vittorie, è stato infranto il tabù trasferta e si sono visti anche momenti di bel calcio. Le vittorie con Roma e Inter restano così probabilmente i ricordi più belli di tutta la stagione. Unico rammarico, forte e vero, la sconfitta interna contro l’Udinese e tutto quelle che ne è seguito: lacrime, contestazioni e matematica retrocessione al turno successivo.
Il Palermo dunque saluta la massima serie a testa alta. Ciò è profondamente vero per almeno due motivi. Innanzitutto perché gli undici titolari (Ilicic e Miccoli in primis) hanno dato tutto quello che potevano, senza risparmiarsi; in secondo luogo perché è stato solo grazie all’ostinata voglia di crederci (veicolata certamente da Sannino) che i rosanero hanno giocato una sola partita con entrambi i piedi in Serie B.
Sono dunque queste le basi da cui ripartire. Nonostante il Palermo perderà i suoi uomini migliori (Miccoli non rinnoverà e Ilicic è richiestissimo dalle “grandi”), possono già intravedersi alcuni buoni motivi per credere nell’immediato ritorno nella massima serie. Uno su tutti la permanenza in rosa di alcuni giovani molto interessanti come Kurtic, Dybala, Hernandez. Ne torneranno poi altri, mandati quest’anno a farsi le ossa proprio in B, come Bacinovic, Andelkovic, Memheti. Inoltre, ci si può affidare sul fatto che in Serie B, giocatori esperti come Rios, Donati, Barreto e Garcia fanno certamente la differenza. Se resterà poi anche Sannino il quadro sarà completo.
In questo senso appaiono confortanti anche le parole del tanto contestato Zamparini, il quale giusto qualche settimana fa ha promesso di voler costruire una grande squadra per tornare subito là dove splende il sole.
Ai tifosi rosanero non resta dunque che tornare allo stadio. Non solo in occasione di Palermo-Parma, per dire arrivederci alla Serie A, ma soprattutto l’anno prossimo. Il ruolo dei tifosi infatti sarà determinate e servirà soprattutto per supportare una squadra che, come ha detto Sannino, è e sarà sempre “da Serie A” a prescindere da tutto e tutti.
PROBABILI FORMAZIONI
PALERMO: Benussi, Von Bergen, Donati, Aronica, Nelson, Viola, Faurlin, Sanseverino, Morganella, Miccoli, Hernandez.
PARMA: Mirante, Rosi, Paletta, Lucarelli, Gobbi, Parolo, Valdes, Ampuero, Biabiany, Amauri, Belfodil.
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