Palermo: omicidio Carmela Petrucci, Lucia colpita da 20 coltellate ignora morte sorella

Nonostante le venti coltellate subite, migliorano le condizioni di Lucia Petrucci, la studentessa liceale di 18 anni accoltellata ieri dall’ex fidanzato Samuele Caruso.

di redazione

Palermo, 20 ott. – Nonostante le venti coltellate subite, migliorano le condizioni di Lucia Petrucci, la studentessa liceale di 18 anni accoltellata ieri dall’ex fidanzato Samuele Caruso, che ha ucciso la sorella Carmela di 17 anni intervenuta per difenderla.

La ragazza, ha detto Giuseppe Termini, primario di Chirurgia dell’ospedale Cervello di Palermo durante il bollettino medico, “‘ stata colpita in un modo davvero barbaro da almeno venti coltellate su tutto il corpo, dalla schiena alla lingua, dalla clavicola alla guancia, e alle labbra. L’aggressore e’ come se avesse usato un bisturi, i tagli sono tutti lineari e non frastagliati. Le abbiamo dato oltre cento punto di sutura su tutto il corpo”. Ieri al suo arrivo in ospedale la giovane Lucia ‘ stata sottoposta ad un intervento chiurugico durato 3 ore a cui ha partecipato anche il chirurgo plastico per suturare le ferite al volto, alla lingua e al labbro..

“La ragazza e’ arrivata al pronto soccorso in condizioni lucide – ha detto ancora il primario Termini- anche se era sotto shock – la piu’ grave e’ la coltellata nella regione lombare, proprio sopra l’ossa sacro. Una ferita lunga almeno 13 centimetri che sanguinava moltissimo. Mi ha colpito il fatto che fosse una ferita lineare, proprio come se fosse stato usato un bisturi. Lo stesso e’ accaduto alla lingua, ha anche una ferita al labbro di almeno 4 centimetri. Inoltre ha una ferita trasversale all’inguine sinistro di 7-8 centimetri e anche una ferita alla guancia”.

{jumi [code/google200x200.html] }E’ lo stesso primario a spiegare ai giornalisti che la ferita vicina alla clavicola poteva essere letale perche’ era proprio accanto all’arteria succlavia. “Se fosse stata colpita sull’arteria sarebbe morta dissanguata”, ha spiegato. Ricoverata nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Cervello di Palermo, Lucia non sa ancora dell’atroce fine della sorella di un anno piu’ piccola di lei. Da ieri sera, da quando non e’ piu’ intubata, non fa che chiedere notizie di lei Carmela, ma nessuno, neppure i genitori che l’hanno vista per qualche minuto soltanto, ha avuto il coraggio di dirle la verita’.

“Lucia restera’ almeno per altre 48 ore in Rianimazione – dice il medico – anche per evitare contatti con altre persone che le possano dire che la sorella e’ stata uccisa. Anche noi per ora evitiamo di dirle la verit’. Sar’ compito di uno psicologo dirle quanto accaduto. Anche se io sono convinto che sappia che la sorella e’ morta”. “Non fa che chiedere a tutti i medici e gli infermieri come sta la sorella e per il momento le abbiamo detto che e’ ricoverata in un altro ospedale – ha spiegato Termini – e che la stiamo curando.”. Lucia ricorda tutto dell’aggressione, “ma non ho voluto chiederle nulla per evitare un ulteriore shock”.

Le due ragazze frequentano la stessa classe fin dalla prima elementare. Chi le conosce le descrive come particolarmente unite, sempre insieme. E ieri pomeriggio, come ricostruito dalla Polizia che indaga sull’omicidio, Carmela e’ morta proprio per difendere Lucia dalla furia dell’ex fidanzato Samuele Caruso. Tornate a casa poco prima delle 14 accompagnate dalla nonna materna hanno trovato nell’androne Caruso armato di coltello. Lucia, spaventata dall’ex che da tempo la perseguitava con telefonate e sms, ha gridato al fratello di aprire in fretta il portone. Urla, spintoni e all’improvviso la follia omicida. E’ stata proprio la 18enne a indicare agli investigatori il nome dell’assassino arrestato dopo poche ore. Caruso, che nella notte ha confessato l’omicidio dopo tre ore di interrogatorio, e’ rinchiuso nel carcere Ucciardone in attesa dell’udienza di convalida del gip di Palermo.

Intanto il Liceo classico Umberto Primo di Palermo, la scuola frequentata dalla 17enne, ha voluto ricordare la ragazza con una scritta sul proprio sito “Ciao, Carmela.Ti ricorderemo sempre cosi’. I tuoi compagni e docenti dell’Umberto“. Accanto alla scritta c” una foto di Carmela sorridente, che passeggia in riva al lmare. Oggi nell’istituto, uno dei piu’ prestigiosi di Palermo ‘ giornata di lutto. Le due sorelle frequentavano la terza L, la stessa classe, perche’ Carmela, di un anno pi’ piccola di Lucia, e’ andata a scuola ad appena cinque anni. Oggi il preside, Vito Lo Scrudato, ha inviato una lettera aperta ai docenti e agli studenti per ricordare la tragedia che ha colpito la famiglia e la scuola.

“La violenza – scrive il preside – si ‘ presentata veloce e distruttiva nelle nostre vite, si ‘ scagliata con il suo peggiore volto sulla nostra comunita’ scolastica e con maggiore severita’ sulla famiglia di Carmela e Lucia, una famiglia come le nostre, una famiglia che abbiamo deciso essere la nostra”.

Anche su Facebook e’ nato un gruppo per ricordare la 17enne dal nome “Carmela Petrucci riposa in pace”. Molte le adesioni e i commenti alla tragedia: “Povera Carmela. Non ci sono parole per esprimere dolore,amarezza e rabbia per l’ennesima vittima innocente. Riposa in Pace Carmela. Non e’ giusto morire cosi’, con tutta la vita davanti”, scrive Giovanni sul sito.

Viviana scrive invece: “Sono pazzi, come ha confessato il mostro, ha perso la testa. Io credo invece che i valori si siano sgretolati, che sempre piu’ giovani sono soli, che la fragilita’ li distrugga psicologicamente. Dietro c’e’ un sacco pieno di problemi e difficolta’ nel risolverli. Doveva rassegnarsi, ora e’ obbligato a pagare per cio’ che ha fatto! E pensare che Carmela ha difeso la sorella, dal primo momento, senza fuggire. Andra’ ricordata anche come Eroina di una tragedia che non deve piu’ accadere”.

Secondo Iacopo “per l’assasino ci vuole la pena di morte, oppure il carcere duro. Basta uccidere donne innocenti e senza colpe”. Sul caso della ragazza uccisa si e’ fatto avanti anche il ministro del Lavoro Elsa Fornero: “‘ l’ennesima vittima della violenza contro le donne – dice il ministro – Si tratta di due giovani che non hanno avuto pari opportunita’: la ragazza uccisa ieri vittima ennesima della violenza contro le donne e il ragazzo ucciso a Napoli. Vorrei che il cambiamento fosse fatto nel nome di questi ragazzi che di opportunita’ ne hanno avute ben poche”.