Giangiacomo Magnani, primo acquisto di gennaio del Palermo sotto la guida di Carlo Osti, ha partecipato alla sua conferenza stampa di presentazione presso il Palermo CFA, condividendo le sue motivazioni e le aspettative per il suo futuro nel club. Magnani ha espresso il suo entusiasmo per il progetto ambizioso del Palermo e per la storica piazza che il club rappresenta. Ha ricordato l’inizio della sua carriera a Siracusa, descrivendo il suo ritorno in Sicilia come un punto di partenza e una sfida entusiasmante di fronte a un pubblico numeroso.
Durante la conferenza, ha parlato delle difficoltà generali nel calcio e dell’ambizione del Palermo di ottenere risultati significativi nonostante le sfide. Ha sottolineato le sue qualità come difensore anticipatore e la sua esperienza pregressa in Serie B, evidenziando la necessità di umiltà e di non sottovalutare il campionato. Magnani ha anche condiviso le sue prime impressioni sullo staff e su come ha trovato una calorosa accoglienza al club.
Ecco le sue parole: “Cosa mi ha spinto a scegliere Palermo? La trattativa è nata anche per l’avvento di Osti, che ho conosciuto alla Samp. È stata una parte importante della trattativa. Venire qui è per la piazza, per la storia, per quello che rappresenta e per il progetto che è ambizioso e stimolante. Cosa rappresenta Palermo nella mia carriera e quali sono le mie aspettative? Torno in Sicilia, posto che per me è stato magico. Lo vedo come un punto di partenza e da Siracusa in poi è iniziata la mia carriera; quando c’è stata questa possibilità, ho detto ok, la vivo come una sfida. C’è un grandissimo pubblico qui. Possiamo fare qualcosa di importante. Nel Palermo attuale dove ti vedresti meglio? Ho giocato a tre e a quattro, il centro e il centrodestra sono nelle mie corde, ma non ho una preferenza specifica; penso che starà alle necessità della squadra”.
«Il Palermo ha avuto delle difficoltà; non è mai facile vincere e ottenere risultati nonostante ci si mettano risorse e grandi sforzi. Penso che l’ambizione del club sia quella di ottenere il risultato massimo e io sono qui per aiutare la squadra a realizzare i sogni. Le mie caratteristiche sono quelle di essere un difensore inteso come un marcatore, di anticipo sull’uomo. Questo è quello che ho fatto meglio. Ricordo il Palermo in Serie A, attaccavo le figurine sull’album e ricordo i grandi giocatori che sono passati da qui».
“Primo giorno a Palermo? È stata una giornata impegnativa; ho conosciuto lo staff del Palermo e ho trovato una grande accoglienza con persone disponibili. Ho parlato con il mister, le sue idee sul futuro e l’idea di calcio che ha. Un giorno impegnativo. Non ho parlato con Henry, è stata una trattativa nascosta e non mi sono sentito di parlare con lui. Dawidowicz mi ha detto che è stato benissimo qui. Il campionato di Serie B l’ho fatto tanti anni fa; è cambiato sicuramente, ha grande intensità ed è difficile e livellato. Ci vuole grande umiltà e non va sottovalutato. Ho parlato poco con Di Francesco, ci siamo salutati e fatto due chiacchiere; è un piacere ritrovarlo. Mazzitelli ho letto che c’è l’interessamento; mi farebbe piacere ritrovarlo qui, è un ragazzo meraviglioso ed è una persona bella”.
Katia Virzì
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