Palermo, lite a distanza tra Orlando e il segretario Pd Miceli
Palermo, 5 mag. – Lite a distanza, via Twitter, tra il segretario provinciale del Pd palermitano Carmelo Miceli e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ad innescare la miccia e’ stato un tweet del g…
Palermo, 5 mag. – Lite a distanza, via Twitter, tra il segretario provinciale del Pd palermitano Carmelo Miceli e il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Ad innescare la miccia e’ stato un tweet del giovane segretario dem, il renziano Miceli, che commentando il cambio di Giunta di Orlando, cinguetta: “Come in una nave, il Capitano Leoluca Orlando cambia equipaggio senza capire che sbagliata era e rimane la rotta”. E conclude con l’hashtag #sisalvchipuo’. Non si e’ fatta attendere a risposta del primo cittadino di Palermo, che venerdi’ ha cambiato a sorpresa quattro assessori: “Ricordo – scrive su Twitter – 11 gennaio 2014 a Villa Niscemi, chi oggi twitta e’ venuto a chiedere posti in Giunta al suo partito, sconfitto alle elezioni”. Orlando, come gia’ aveva annunciato tempo fa parla di un incontro avvenuto nel gennaio scorso quando andarono a trovarlo il segretario Pd Palermo Miceli e Davide Faraone, responsabile Welfare del Pd di Renzi.
Subito dopo e’ arrivato anche il tweet di Fabio Giambrone, da sempre vicino a Orlando, che scrive: “C’ero anch’io quel giorno e ricordo bene… E c’era pure Davide Faraone a Villa Niscemi. Ricordi, Davide’”. Ma fino a questo momento non e’ arrivata alcuna replica da Faraone. Eppure e’ stato lo stesso sindaco Orlando ad annunciare nei giorni scorsi un riavvicinamento del suo Mov 139 al Pd.
“Io non faccio polemica con il Pd, io ho un grande rispetto per gli elettori del Partito democratico. Ci sono alcuni dirigenti che non sono adeguati rispetto al bisogno di cambiamento che gli elettori del Pd hanno espresso”. Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, a margine dell’assemblea dell’Anci Sicilia oggi a Palermo, ha commentato lo scambio di opinioni sui cambi alla giunta comunale avuto ieri su Twitter con il renziano Carmelo Miceli.