Palermo: la Procura sequestra la discarica di Bellolampo

La Procura di Palermo, con un provvedimento urgente, ha disposto il sequestro della discarica di Bellolampo. La decisione e’ stata annnunciata dal Procuratore capo…

di redazione

Palermo, 26 feb. La Procura di Palermo, con un provvedimento urgente, ha disposto il sequestro della discarica di Bellolampo. La decisione è stata annnunciata dal Procuratore capo, Francesco Messineo, che però tiene a sottolineare: “La discarica è sequestrata, ma non chiuderà, i rifiuti potranno continuare a essere conferiti a Bellolampo”.

La gestione della discarica sarà adesso affidata dalla Procura all’assessore regionale ai Rifiuti della Sicilia, Nicolò Marino, un ex pm, che dovrà individuare un custode giudiziario.

“E’ stata una decisione necessaria – ha detto Messineo – perché il percolato si è infiltrato nelle falde acquifere e rappresenta un pericolo per gli abitanti”.

“Siamo stati costretti a emettere un provvedimento urgente – spiega il Procuratore capo di Palermo – perché c’era il pericolo di inquinamento ambientale. Il provvedimento è già in fase di esecuzione, data l’urgenza. Ma siamo in attesa della convalida del gip”.

“La discarica di Bellolampo è andata sempre più deteriorandosi, soprattutto per la presenza del percolato – spiega ancora il Procuratore che coordina l’inchiesta, con il Procuratore aggiunto Vittorio Teresi e i pm Claudia Ferrari e Alessandro Clemente – Il percolato era stato asportato ma si è nuovamente riformato e aumenta sempre di più.
E come è stato accertato ha la tendenza a infiltrarsi, attraverso il terreno, nelle falde acquifere dove provoca inquinamento e pericolo per la salute pubblica”.

“Non abbiamo preso questo provvedimento a cuor leggero – dice ancora Messineo – perché ci rendiamo conto delle potenziali conseguenze per la città. Abbiamo valutato e rivalutato con molta ponderatezza l’esigenza di emettere un provvedimento ma a questo punto è inevitabile, perché ne va la salute dei cittadini e su questo non ci può essere alcuna esitazione”.

I pm ipotizzano il rischio di un disastro ambientale, causato dalla formazione di un enorme lago di percolato.