“Un’esperienza bellissima ed unica, ma anche una grande prova, non solo fisica”. Il leader di Sicilia Vera Cateno De Luca stamattina al ritrovo Santoro in piazza Indipendenza a Palermo ha tracciato il bilancio del “cammino verso Palermo”.
In 10 giorni ha percorso più di 450 km e toccato oltre 50 comuni. “E’ stata un’occasione per incontrare la gente lungo la strada e far conoscere la nostra proposta di governo della Sicilia . Noi stiamo chiedendo ai siciliani e alle siciliane di affidarci il loro destino. È una grande responsabilità. Le aspettative, lo sappiamo, sono alte ma noi non siamo pronti e lo abbiamo dimostrato” ha commentato De Luca che ai giornalisti ha ribadito “La banda bassotti politica non ha capito che la Sicilia e i siciliani daranno una risposta molto forte, definitiva e irreversibile”.
Durante il cammino, il leader di Sicilia Vera, toccando i vari comuni della fascia tirrenica, ha presentato i punti programmatici alla base della sua proposta di governo della Regione e ha avuto modo di confrontarsi con quanti lo hanno accolto. “Gli spunti arrivati durante le tappe del percorso verso Palermo sono stati fondamentali per definire i dieci punti programmatici, i dieci “comandamenti”. Oggi, spiega De Luca, siamo i primi ad esporre un programma. Questo fa la differenza rispetto agli altri che stanno lottando tra di loro per portare avanti le loro faide. Per loro è importante soltanto vincere, che poi questa terra non venga amministrata non gli interessa”. Ecco quindi l’appello ribadito anche oggi “proseguiamo uniti per portare avanti il nostro progetto alla Regione, ma non solo. Saremo infatti presenti anche alle politiche con il progetto De Luca sindaco d’Italia.”
1 “Sicilia, Isola delle Autonomie e delle Libertà”.
Abolire il pizzo legalizzato imposto dall’utilizzo politico-mafioso della struttura burocratica regionale, semplificando i procedimenti, accorpando e riorganizzando gli uffici ed i servizi, decentrando al territorio la gestione delle principali competenze amministrative regionali , valorizzando le autonomie locali ed i corpi intermedi con una norma regionale di intangibilità economico-finanziaria pluriennale.
2 “Sicilia, Isola non più isolata ed umiliata”.
Esercitare e rilanciare l’autonomia prevista dallo statuto siciliano, definendo un nuovo patto di solidarietà Nord Sud per risolvere la questione meridionale in ambito europeo, trasformando l’insularità in un punto di forza per ottenere una riduzione di costi e tariffe per chi vive e vuole fare impresa in Sicilia nell’attesa della realizzazione del ponte sullo stretto di Messina.
3 “Sicilia, Isola senza debiti e con le carte in regola”.
Risanare i bilanci della Regione, delle partecipate e degli enti territoriali con un piano regionale di riequilibrio economico finanziario pluriennale, previa operazione verità sui conti pubblici.
4 “Sicilia, Isola che fa largo ai giovani”
Rideterminazione della dotazione organica della pubblica amministrazione regionale con un imponente piano assunzionale previa stabilizzazione di ogni livello del precariato storico anche in funzione delle prossime quiescenze di breve e medio termine. Incentivi per le imprese per la formazione e lavoro dei giovani con un concreto sostegno alla costituzione di imprese giovanili anche mediante l’’assegnazione dei beni del patrimonio e del demanio regionale.
5 “Sicilia, Isola delle Infrastrutture senza più incompiute”.
Chiudere la fase delle incompiute e conquistare la normalità infrastrutturale in tutti i settori strategici con particolare riguardo ai trasporti su gomma, ferro e mare, ponendo al centro della pianificazione e della concertazione Stato/Regione il completamento in 10 anni della rete ferroviaria, autostradale e stradale.
6 “Sicilia, Isola della prevenzione e della normalità senza gli affaristi nei servizi di pubblica utilità.
Riorganizzazione dei servizi di pubblica utilità (rifiuti – acqua – trasporto pubblico – forestale – sanità – protezione civile ecc) utilizzando tutte le risorse pubbliche per realizzare e riqualificare l’impiantistica infrastrutturale con una impostazione della gestione pubblico privata finalizzata ad abolire la socializzazione dei costi e la privatizzazione dei ricavi.
7 “Sicilia, Isola della Bellezza e della musica senza più superfetazioni”.
Valorizzazione delle risorse naturali, storiche, paesaggistiche ed architettoniche della Regione Siciliana, mediante bandi pubblici, con priorità ai giovani, per la gestione e rifunzionalizzazione del complessivo patrimonio anche demaniale mediante eventi musicali, culturali, teatrali e di intrattenimento previa eliminazione delle superfetazioni sulle aree del demanio regionale.
8 “Sicilia, Isola dell’Energia e della convenienza”.
Sblocco definitivo delle attività imprenditoriali collegate alla produzione di energia rinnovabile per una Sicilia indipendente che esporta su tutto il territorio nazionale con il taglio delle accise sui carburanti prodotti e venduti in Sicilia per i residenti e per le attività economiche.
9 “Sicilia, isola delle imprenditorialità e senza mafiosità”
Rimuovere gli ostacoli burocratici e politici che non consentono alle attività produttive di essere competitive in Sicilia rispetto alle altre aree dell’Europa promuovendo la cultura della legalità e della meritocrazia e contrastando tutte le forme di mafiosità soprattutto nell’ambito della pubblica amministrazione regionale.
10 “Sicilia, Isola della qualità e dell’identità.
Investire sull’innalzamento della qualità dei servizi erogati dalla pubblica amministrazione regionale e municipale per l’ottenimento delle certificazioni di qualità ambientale con particolare riguardo l’agroalimentare ed i servizi balneari promuovendo l’istituzione di scuole degli antichi mestieri e delle tradizioni popolari soprattutto nei borghi rurali e marinari per frenare il fenomeno di spopolamento che caratterizza gran parte delle aree interne siciliane ove è necessario riconoscere dei vantaggi fiscali per i residenti e per coloro che creeranno nuove attività produttive.
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