Nel centrosinistra palermitano sembra tornare il sereno, almeno per ora. Infatti è stata fissata per la seconda volta, una data per le elezioni primarie, già fissate per il 16 febbraio, poi sospese, e adesso nuovamente programmate per il 4 marzo. E’ questo il risultato di una riunione che si è svolta ieri pomeriggio, alla quale hanno partecipato per la prima volta i segretari regionali e provinciali di Pd, Idv, Sel, Verdi, Federazione della Sinistra e i rappresentanti del cartello dei movimenti “Per Palermo e’ Ora”. Dunque anche Idv parteciperà alle primarie, avendo in sostanza ottenuto la chiusura al Terzo Polo. Insieme hanno sottoscritto un documento nel quale si legge che l’unita’ del centrosinistra “e’ un patrimonio da valorizzare per assicurare la svolta politica e amministrativa di cui Palermo ha bisogno dopo la devastante gestione del centrodestra e di Cammarata”. Inoltre, la scelta del candidato sindaco deve “essere affidata alle cittadine ed ai cittadini che parteciperanno alle elezioni primarie del centrosinistra che si svolgeranno domenica 4 marzo”. I candidati potrebbero quindi essere Rita Borsellino e Davide Faraone, entrambi del Pd, Fabrizio Ferrandelli, ex Italia dei Valori, oggi sostenuto da movimenti civici e Leoluca Orlando portavoce nazionale di Italia dei Valori che parla di ‘Missione compiuta’. Ma le polemiche all’interno della coalizione non sono finite. E’ critico il capogruppo del Pd all’Assemblea regionale, Antonello Cracolici: “Considero importante avere messo un punto, spero definitivo, sulla celebrazione delle primarie. Ritengo però con altrettante forza che il centrosinistra palermitano e siciliano stia commettendo un grave errore: arroccarsi in una autosufficienza che rischia di consegnarci lo stesso scenario di oltre dieci anni fa quando la Sicilia divenne simbolo del disastro elettorale del 61 a 0″.
Prove d’intesa intanto, tra Terzo polo e Grande Sud per le comunali a Palermo della prossima primavera. Ne hanno discusso nel corso di una riunione a Montecitorio Gianfranco Fini, Pier Ferdinando Casini e Gianfranco Micciché. Secondo alcune fonti in caso di accordo, Terzo polo e Grande Sud convergerebbero su un candidato che potrebbe essere scelto anche al di fuori dei partiti, con Micciché che a questo punto farebbe un passo indietro dopo aver annunciato la sua disponibilità a candidarsi anche da solo.
(Teleoccidente)
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