Alle ore 14.15 si sono concluse le operazioni di disinnesco della bomba statunitense della seconda guerra mondiale da circa 600 libbre rinvenuta nella zona del porto di Palermo.
Le operazioni erano iniziate all 6.00 di questa mattina quando sono stati fatti evacuare gli abitanti delle 63 strade interessate alla chiusura (leggi qui i dettagli).
L’intervento è stato eseguito dai militari del 4′ Reggimento Genio Guastatori.
La “zona rossa” di circa 400 metri di diametro attorno all’ordigno è quindi nuovamente accessibile e la popolazione può fare ritorno alle abitazioni.
“Il mio ringraziamento – ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando – va ai militari dell’Esercito che hanno eseguito le operazioni di disinnesco dell’ordigno e alla Prefettura che ha coordinato tutte le operazioni.
Ovviamente un grande ringraziamento alle Forze dell’Ordine, alla Polizia Municipale, alla Protezione Civile, alla Croce Rossa, alle aziende comunali, alle centinaia di volontari, alla società del Palermo e a tutti coloro che hanno contribuito affinchè l’intervento si svolgesse in totale sicurezza.
Un intervento ed una operazione di evacuazione resi più complessi dalle misure anti Covid19, ma che si sono svolte comunque con grande tranquillità
Anche per questo ringrazio le migliaia di cittadini che hanno dato dimostrazione di grande civiltà e sensibilità”.
Alle operazioni hanno partecipato 180 unità di Protezione Civile, 30 di vari uffici del Comune e 50 della Polizia municipale.
All’interno della zona rossa sono rimasti 3 gruppi di forza dell’ordine in funzione di servizio antisciacallaggio.
L’ordigno è stato scoperto in un fortino nascosto dall’erba all’interno del Porto, durante i lavori per il Passante ferroviario.
Oltre che con le Forze dell’ordine, l’intera operazione si è svolta con l’ausilio di volontari e della protezione civile, circa 180 quelli in forza al Comune di Palermo.
Questi fino alle ore 9.30, in via del tutto precauzionale, hanno verificato la presenza di persone all’interno delle abitazioni della zona rossa.
Sono state circa 500 le persone che hanno usufruito dei mezzi messi a disposizione dell’Amat ed accompagnate presso il punto di raccolta all’interno dello stadio “Renzo Barbera”
Senza trascurare le Misure di contenimento dell’Emergenza CoViD-19, tutti i cittadini interessati all’evacuazione hanno avuto l’obbligo di indossare la mascherina.
Le persone positive al Covid-19 sono state accompagnate dal personale dell’Asp e del 118 in luoghi dedicati per il mantenimento dell’isolamento
Ore 6,15 : Inizia l’evacuazione
Ore 7,35: Il quarto reggimento mette in sicurezza l’area
Ore 8,15: L’esercito comunica che la bomba sarà portata a Pian Dell’Aia nella zona di Torretta a pochi chilometri da Palermo.
Ore 8,49: Inizia a piovere le operazioni sono rallentate dal maltempo, si attende che la prefettura dia l’ok: l’Esercito farà brillare in loco la spoletta di naso (la parte che innesca la bomba).
Ore 10,04: Arriva l’ok della Prefettura
Ore 10,25: Gli operatori EOD del 4° Reggimento Genio Guastatori hanno appena sollevato e rimosso l’ordigno per trasferirlo con una gru dentro una casamatta con protezioni, le stesse usate nei teatri operativi di guerra in Afghanistan.
10.53: L’ordigno è stato trasportato e posizionato all’interno della casamatta dove sarà fatta brillare la spoletta. I militari del genio guastatori tramite alcuni macchinari stanno togliendo la spoletta che poi verrà fatta brillare nella casamatta realizzata nella zona del porto di Palermo.
11.33: “Attraverso un macchinario definito swordfish – spiega il luogotenente Giuseppe Carini – sezioneremo la bomba attraverso una lancia che ‘spara’ acqua e sabbia ad alta pressione. La parte non in sicurezza verrà fatta brillare qui dentro, in sicurezza”.
12.25. I militari comunicano che il taglio della bomba è al 75%.
13.09. La bomba è stata tagliata, la parte contente il tritolo sta per essere caricata in un camion e trasportata in cava dove sarà fatta brillare.
13.45. È stata appena fatta brillare la spoletta all’interno della casamatta.
14.15. La parte inerte dell’ordigno è adesso in viaggio verso la cava per essere demolita.
15.15. Le strade chiuse per l’evacuazione sono state riaperte, la gente inizia a rientrare nelle abitazioni.
Foto di Francesco Militello Mirto
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