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di redazione
Palermo, 10 apr. – L’avvocato Giovanna Livreri condannata a tre anni e due mesi, il tributarista Gianni Lapis a due anni e otto mesi. Si e’ chiuso cosi’, a Palermo, il processo contro i due professionisti accusati rispettivamente di falso e truffa ai danni di due clienti e di favoreggiamento. Il giudice monocratico della prima sezione del tribunale, Monica Sammartino, ha anche riconosciuto il diritto al risarcimento del danno in favore delle clienti danneggiate, le sorelle Monia e Antonella Brancato e loro madre, Maria D’Anna: liquidata una provvisionale di 300 mila euro a carico della Livreri. Altri 150 mila dovranno essere pagati da Lapis. La vicenda e’ una costola del cosiddetto “affaire” Ciancimino: la Livreri, partendo dal fatto che le tre donne erano eredi di Ezio Brancato, ex socio della azienda “Gas”, di cui era socio occulto anche Vito Ciancimino, convinse le clienti dell’imminente sequestro del loro patrimonio, annunciando anche il loro prossimo arresto per mafia. Ottenne in cambio una maxiparcella da 450 mila euro. Lapis confermo’ la versione della collega, sostenendo che era stata stipulata una scrittura privata che riconosceva determinati diritti alla Livreri. L’atto risulto’ del tutto falso e realizzato con la sovrapposizione di due diversi documenti. Il tributarista, indagato a Roma per riciclaggio e fittizia intestazione di beni, lo scorso 5 ottobre e’ stato condannato in Cassazione nel processo che vedeva imputato Massimo Ciancimino: anche in quel caso ha avuto due anni e otto mesi, ma ha beneficato del condono.
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