Palermo. Dimissioni Marchetti: “Orlando sindaco del secolo scorso”

“Non c’è più alcuna corrispondenza tra quanto ci si era ripromessi di realizzare, quanto si sta concretizzando e quanto è invece necessario attuare”. Ecco la lettera di dimissioni che il vice sindaco …

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di redazione

“Non c’è più alcuna corrispondenza tra quanto ci si era ripromessi di realizzare, quanto si sta concretizzando e quanto è invece necessario attuare”. Ecco la lettera di dimissioni che il vice sindaco Ugo Marchetti ha spedito a Leoluca Orlando due giorni prima di Ferragosto: una lettera con la quale il generale della Guardia di Finanza critica le scelte compiute dall’amministrazione e invita Orlando a riflettere sul suo ruolo di sindaco ai tempi della crisi. “Tu, Luca, il sindaco lo sai fare, lo hai fatto splendidamente nell’altro secolo: spetta ancora a te interpretare questo ruolo in questi tempi nuovi”. Tempi in cui secondo Marchetti servono rigore e scelte drastiche attraverso “una diffusa bonifica di sacche di inefficienza economico – finanziaria e di forme di pluriennali contaminazioni negative, originate dalle società partecipate”. “Ma  –  scrive il generale  –  nulla di questo è accaduto” nonostante “la singolare frequenza” di richieste di atti da parte della magistratura contabile e ordinaria.
“Noi ci eravamo riproposti di costituire un esempio comportamentale, un emblema, l’embrione di una rinnovata, terza Repubblica. Queste decisioni e le formule adottate non rispecchiano le nostre originali intenzioni e non me la sento di sostenerle”. Perché oggi, dice Marchetti, “è necessario vivere in una nuova dimensione”. Che non passi, per esempio, attraverso la richiesta di fondi al governo nazionale per salvare le aziende in crisi: Marchetti ha criticato la scelta del sindaco di porre la questione Gesip come un problema di ordine pubblico. Così come non ha condiviso il no di Orlando all’ipotesi di aumento delle tasse. “Il Comune è a rischio default” ha più volte ribadito l’ex assessore al Bilancio che aveva proposto il possibile aumento dell’Imu sulla seconda casa. “La lettera doveva rimanere riservata ma non ho più motivo di mantenere il patto”, dice il generale infuriato dal giudizio espresso sul suo conto dall’assessore Giusto Catania: “Nessuno si è accorto che Marchetti ci fosse”, ha detto l’esponente di Rifondazione Comunista. Marchetti non ha gradito nemmeno la presa di distanza di Orlando che due giorni fa ha bollato  –  pur senza mai nominarlo – le sue proposte sul bilancio come “tecnicismi senz’anima” che portano alla “macelleria sociale’.