Palermo contro decreto sicurezza bis, sit-in per il diritto alla vita
Palermo contro decreto sicurezza bis. Un sit-in organizzato ieri sera a Palermo dal Forum antirazzista e da Emmaus contro il decreto sicurezza bis.
Tra i presenti, davanti al teatro Massimo di piazza Verdi, il sindaco, Leoluca Orlando, e gli assessori alla Cittadinanza solidale e alla Mobilità Giuseppe Mattina e Giusto Catania.
“Qualcuno che sta sovvertendo le regole democratiche del nostro Paese – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – sta violando il diritto all’informazione sta provocando un imbarbarimento culturale che è divenuto ormai un fenomeno preoccupante. Oggi siamo in piazza per dire No a chi sta cercando oggi di annullare la democrazia e il rispetto dei diritti umani”.
Palermo contro decreto sicurezza bis, il diritto di salvare le persone in mare
L’assessore Giusto Catania ha evidenziato la “preoccupazione” di chi è sceso in piazza per quella che ritiene “una torsione autoritaria. Il decreto sicurezza – ha sottolineato – rischia di produrre più insicurezza, per questo è giusto essere qui a protestare”.
Secondo Nicola Teresi, presidente di Emmaus Palermo, si tratta di una manifestazione per dire ‘si” ai diritti umani che riconoscono alle persone la libertà di circolare liberamente nel mondo. C’e’ un declino culturale e legislativo – ha concluso – e i cittadini che amano la Costituzione devono muoversi contro questo declino”. Per Mattina “una sola certezza: le persone in mare vanno salvate”.
Violazione della nostra Costituzione e dei diritti umani fondamentali
Una legge pensata, scritta e approvata in aperta violazione della nostra Costituzione, delle leggi internazionali, del buon senso e dei principi etici, spiegano gli organizzatori della manifestazione.
“Il provvedimento è ingiusto e illegale. Prevede il sequestro di qualsiasi nave salvi vite in mare e l’arresto immediato dei comandanti, con multe fino a un milione di euro, accusando di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina chi agisce in modo solidale e nel rispetto delle normative internazionali.
Crea per legge un mondo capovolto, in cui i diritti umani e le libertà civili sono sacrificati in nome di una presunta guerra per la sicurezza”.
Salvare non è reato
“Il diritto alla vita deve essere garantito! Negli ultimi mesi le partenze continuano senza sosta, ma aumentano – in proporzione – le morti in mare e i pochi naufraghi salvati vagano per giorni nel Mediterraneo in attesa di sbarcare. La campagna di criminalizzazione delle ONG deve cessare immediatamente e si devono garantire alle navi PORTI realmente SICURI (che non possono essere né la Libia delle torture e delle bombe, né la Tunisia che rimanda i profughi nel deserto).
Per i porti aperti, per l’immediata evacuazione dei lager libici e la protezione delle libertà di tutte le persone in Italia. Cittadine/i e non”.
Foto di Francesco Militello Mirto