Palermo, 18 Gen. – Al via la creazione di una struttura affidata all’Università degli Studi di Palermo per l’applicazione del ”Format di consolidamento, sostenibilità, sviluppo, e lavoro” ispirato al ”Progetto Campus Urbano. Le case eco-intelligenti” (premiato dall’Agenzia Italia degli Innovatori).
Si è dunque concluso con successo l’incontro svoltosi a Palazzo delle Aquile tra il presidente del Consiglio comunale, Totò Orlando affiancato dai sette presidenti delle Commissioni consiliari, e alcuni rappresentanti dell’Università degli Studi di Palermo (su delega dello stesso rettore, il prof. Roberto Lagalla), il prof. Nino Galante (responsabile economico del progetto ‘Campus Urbano. Le case eco-intelligenti’), il prof. Salvatore Barbaro (direttore del C.I.R.I.A.S.), prof. Mario Di Paola (direttore del C.I.D.I.S.) e massimo esperto in materia di consolidamento statico, e l’avv. Irene Vitale (consulente giuridico del progetto).
«Oggi si istituisce un tavolo permanente – ha commentato il presidente Totò Orlando – che porterà, nel giro di 30-40 giorni al massimo, alla creazione di un protocollo tra Comune, Università, ma penso anche a Genio Civile, Protezione Civile regionale, C.o.i.m.e., gli Ordini professionali, e di tutti quei soggetti pubblici e privati che vorranno mettere a disposizione le proprie competenze in materia di sicurezza degli immobili. Questo naturalmente è un primo passo, poiché il ‘Format di consolidamento, sostenibilità, sviluppo e lavoro’ diventerà uno strumento efficace di questa Amministrazione per intervenire sul territorio e concertare una serie di azioni immediate che abbiano una ricaduta in termini di sicurezza, qualità della vita, di sviluppo occupazionale ed economico. Necessario era, quindi, l’incontro con tutti i sette presidenti delle Commissioni per stabilire linee di intervento e soprattutto tempi e priorità».
La priorità, in risposta ai recenti accadimenti di via Bagolino e via Pagano, è data al consolidamento statico, che significa sicurezza per i cittadini e la società tutta, riqualificazione urbana e sociale, ma anche riconversione del patrimonio urbano esistente, al fine di restituire alla città spazi abbandonati e in disuso, rendendoli produttivi.
Come ha sottolineato il prof. Nino Galante: «L’applicazione di questo nuovo modello rilancerebbe in chiave sostenibile l’edilizia, che è da sempre stata motore dell’economica di un territorio, ora in stallo. Già durante l’incontro, nell’ottobre scorso, con il sindaco Leoluca Orlando e l’assessore al Territorio, Agata Bazzi, abbiamo mostrato i dati di uno studio universitario che mostra come il consolidamento statico degli immobili riattiverebbe il settore edilizio secondo però logiche di sostenibilità, riqualificazione urbana, energetica e umana. Si potrebbero produrre 100mila posti di lavoro nell’immediato con un aumento futuro. Dato confermato nei mesi scorsi, a livello nazionale, da Fillea, Legambiente e Cgil, nel rapporto ‘Costruire il futuro’ stilato dall’Osservatorio congiunto ‘Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio’, dove addirittura si parla di 600mila posti di lavoro se si punta su riqualificazione energetica e messa in sicurezza. Nel caso di una città come Palermo l’obiettivo non è solo la produzione di lavoro, ma la riconversione professionale del bacino precario, ossia la possibilità di professionalizzare quei lavoratori già all’interno dell’Amministrazione, in maniera di impiegare mano d’opera che non sia un nuovo costo per la città. Operazione già sperimentata e attuata con il progetto ‘Campus Urbano. Le case eco-intelligenti’ nel consolidamento dello stabile di Via Solarino. Il Format si traduce anche in un nuovo e più rivoluzionario piano di reinserimento lavorativo che faccia incontrare da una parte i bisogni dell’Amministrazione con quelli del territorio e dei suoi cittadini».
Il prossimo passo sarà stilare un protocollo che pianifichi le linee di intervento e coinvolga tutti gli attori, sia del pubblico che del privato, al fine di mettere in relazione competenze e professionalità di ognuno e creare la prima rete di controllo collegata al Format, attuare progetti già sperimentati e sintetizzati in esso, che al suo interno ha già sviluppato il ‘Fascicolo del Fabbricato’, linee guida e strumenti per il consolidamento e la messa in sicurezza degli immobili.
«Azioni necessarie – ha confermato il prof. Di Paola ‒ di cui la città ha bisogno, soprattutto a causa della scelleratezza operata in campo edilizio tra gli anni 50’ e 70’. Un primo intervento sarebbe l’applicazione di sensori sismici nelle strutture, con una forte incidenza sul piano della sicurezza».
Il presidente Orlando ha anche pensato a una campagna di comunicazione che informi e sensibilizzi i cittadini sulla necessità della messa in sicurezza: «Diremo ai palermitani: “Si comincia a lavorare per mettere in sicurezza la tua casa, che diventa la sicurezza della città”».
Il progetto si tradurrà in risparmio notevole per l’Amministrazione che potrà concertare azioni mirate sul territorio, secondo un grado reale di priorità, disporre di massimi esperti del settore provenienti dall’Università e dagli Ordini professionali, già aderenti al Format, senza dovere ricorrere a consulenze costosissime e gravose, collaborare con gli studenti universitari, offrendo loro la possibilità di entrare da subito in contatto con il mondo del lavoro.
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