Palermo comic convention, la cultura giapponese spopola a Palermo
Secondo giorno della “Palermo comic convention”. Un’altra giornata interessante densa di incontri e personaggi del mondo fumettistico e dei social. Ospite del giorno lo youtuber Marco Merrino, che ha chiesto ai suoi colleghi di prendersi meno sul serio, e presente nel suo stand, invece, Emiliano Pagani, fumettista dissacrante famoso nell’universo dei comics. A corredare il tutto, tantissimi stand che hanno attratto migliaia di fans e in serata la sfilata dei cosplayer.
Il cosplay alla Palermo comic convention
Cosplay e manga, in particolare, sono gli argomenti che fanno da traino alla fiera. Ai microfoni di Sicilianews24, Giuseppe, che ha aperto a Messina un’azienda che vende abiti da cosplay, “Il signore dei cosplay”, ha parlato dell’evoluzione di questa passione anche nella nostra isola: : “Lavoro in questo settore da 4-5 anni. Questa realtà ultimamente si sta espandendo moltissimo in Italia, ma anche in Sicilia. L’organizzazione di fiere come questa o come l’Etnacomics, a Catania, favoriscono l’espansione a macchia d’olio di questa moda. Come mai a Catania questo processo è stato più veloce? Probabilmente perché è una città più facilmente raggiungibile dal resto d’Italia”.
Il manga alla Palermo comic convention
I cosplay sono in parte una conseguenza dello spopolare dei manga in Italia: un’arte giapponese da tempo approdata nella nostra cultura, ma solo ora così popolare. Claudio, dello stand Panini alla Palermo comic convention, ci espone il suo punto di vista: “Nella realtà palermitana, il mercato palermitano sta crescendo moltissimo negli ultimi tempi. La crescita più impressionante è quella che riguarda i manga. Sono fumetti che raccolgono un sacco di generi e che quindi soddisfano i gusti di una grossa fetta di appassionati. Internet è stato importantissimo per questo processo, grazie alle youtube stars che pubblicizzano questo mondo, ma grazie anche agli anime, la trasposizione animata del manga”. La pirateria informatica è presente anche qui, ci spiega: “Leggere i fumetti su internet è uguale a rubare. Per fortuna la passione per il collezionismo tiene testa a questo fenomeno”.