Palermo, cittadinanza onoraria per l’ideatrice del Sale Luna Fest

Il Sindaco Leoluca Orlando ha conferito, nel corso di una cerimonia svoltasi stamani a Palazzo delle Aquile ed alla quale ha partecipato anche l’Assessore alla Cultura, Andrea Cusumano, la cittadinanza onoraria di Palermo a Lucia Gotti Venturato, presidente e ideatrice del “Sole Luna Doc Film Festival” con la seguente motivazione:

“Per essere la fondatrice e presidente dell’associazione Sole Luna, un ponte tra culture, nata con l’obiettivo di promuovere l’incontro tra radici differenti, attraverso la promozione di iniziative culturali, quali rassegne tematiche, congressi e percorsi formativi rivolti alle giovani generazioni.

Per avere dato vita a Palermo al Sole Luna Doc Film Festival, manifestazione volta a sostenere produzioni documentaristiche e cinematografiche che danno voce a storie di individui, personaggi e comunità, in relazione a situazioni di marginalità, povertà e problematicità, in contesti di crisi in cui i diritti fondamentali e inalienabili dell’uomo non sono rispettati.

Per avere rappresentato, attraverso le produzioni promosse dal Sole Luna Doc Film Festival, la fragilità e l’intimità dell’uomo, la quotidianità di esistenze lontane e sconosciute che, apparentemente povere, si rivelano in realtà dense di un profondo significato esistenziale, rappresentando un sensibile arricchimento culturale e umano per lo spettatore e per l’evoluzione della sua visione della realtà.

Per avere favorito, e dato opportunità di crescita e diffusione, a espressioni artistiche  indipendenti, che divengono strumento di conoscenza della cultura altra, stimolando nuovi spunti di riflessione, favorendo l’incontro tra persone, idee e punti di vista diversi, trasmettendo i principi positivi dell’accoglienza, della fiducia e della speranza di dialogo e comunione tra popoli.

Stima e ammirazione per la diffusione di una cultura dell’accoglienza

Il Sindaco, manifestando stima e ammirazione per l’opera intellettuale volta al dialogo tra diversi, alla promozione della conoscenza dell’altro e della diffusione di una cultura dell’accoglienza, della page e del rispetto dei diritti umani, valori condivisi e promossi da questa Città, determina di conferire la cittadinanza onoraria della Città di Palermo a Lucia Gotti Venturato”.

Lucia Gotti Venturato – ha dichiarato il Sindaco – è Palermitana,  lo è da anni e adesso ha ricevuto il riconoscimento ufficiale della cittadinanza onoraria di Palermo.  La sua esperienza ed il suo amore per la città, la sua straordinaria iniziativa  di Doc Film Festival SoleLuna è in perfetta sintonia in una città come Palermo che vuole vivere le sfide dell’innovazione, ma anche le sfide  dell’accoglienza. Che vuole vivere l’accoglienza del diverso attraverso  l’innovazione. E lo strumento filmico, cinematografico  è uno straordinario strumento di diffusione di storie , di contaminazione di radici, di dialogo fra le diversità.  Ecco perché l’Amministrazione comunale ha ritenuto di dover conferire a Lucia Gotti Venturato  il riconoscimento di cittadina onoraria di Palermo. La realtà vera è che era già Palermitana, adesso ha avuto il riconoscimento formale.

Lo Ius soli: un riconoscimento a chi è già italiano

Ed è molto bello in questo momento ricordare – ha concluso Orlando – che esistono tanti Italiani che ancora non hanno ricevuto il riconoscimento di cittadini di questo nostro Paese. Ci sono tanti nostri connazionali, nati in Italia, frequentato le nostre scuole, che parlano la nostra lingua, che conoscono la nostra cultura, che amano il nostro Paese e vengono privati del diritto di cittadinanza . E’ veramente inaccettabile non approvare al più presto la legge sullo IUS Soli, che è il riconoscimento a chi è già Italiano”.

“Pensando a questa mia cittadinanza – ha sottolineato Lucia Gotti Venturato nel corso della cerimonia – non posso non pensare a tutti quegli individui, uomini e donne, bambini e bambine, giovani e adulti che ancora aspettano di accedere a uno status che non dovrebbe essere considerato un privilegio.

Palermo e Sole Luna mi hanno dato la possibilità di affrontare questo tema cogliendolo nella sua più intrinseca essenza e mi hanno insegnato il significato profondo dell’accoglienza, dell’inclusione, diritti umani per il cui rispetto non si dovrebbe presentare una domanda, ma che dovrebbero essere un diritto, appunto, per il fatto stesso di essere, tutti, parte di un ecumene, nel suo senso di “casa dove tutti possono vivere”.