PALERMO – Ieri a Palermo cinque imprenditori, costituiti parte civile e assistiti da Libero Futuro e Addiopizzo, hanno testimoniato in aula contro i propri estorsori. Lo scrivono le due associazioni in comunicato.
“A pochi mesi dagli arresti di cinque soggetti, accusati a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsione – scrivono le due associazioni – è iniziato, lo scorso aprile, il processo scaturito dall’indagine dei Carabinieri denominata “Sisma”. Indagini che hanno disvelato un sistema di corruzione nella pubblica amministrazione e di estorsioni anche grazie alle denunce e alla collaborazione degli imprenditori accompagnati da LiberoFuturo e Addiopizzo”.
“Ciò che emerge con chiarezza da questa vicenda è che anche nel territorio di Misilmeri, Bolognetta e Marineo, dove Cosa nostra ha profonde radici che le consentono di incidere pesantemente sull’economia locale, il vento della ribellione degli imprenditori e di parte della società civile ha iniziato a soffiare.Le nostre associazioni non mancheranno l’occasione e nei prossimi mesi daranno vita, anche in quest’area, a forme organizzate e durature di movimento”.
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