“Chiudere il Museo Riso è una vera follia. Un’insana follia, quella degli ignoranti, degli improvvisati, degli irresponsabili, la follia dei banditi della Regione siciliana”. Così il leader di Grande Sud Gianfranco Miccichè nell’ultmo post del suo blog ‘Sud’, dopo l’annuncio da parte della stessa direzione del Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia per la mancanza di certezze riguardo le risorse europee destinate al Museo sui finanziamenti POR del prossimo triennio.
“La banda Lombardo-Armao & C. ha colpito ancora – sottolinea Miccichè – ma questa volta è davvero troppo. Chiudere il Museo Riso equivale a chiudere la porta in faccia alla Sicilia, che si vede defraudata di un’eccellenza. E’ l’ennesimo segno, questa volta fin troppo vistoso, dell’irresponsabilità, dell’incapacità, dell’immoralità di un governo che oggi ha superato ogni limite di sopportazione”.
“Su questo, che sia chiaro – avverte il leader del movimento arancione -, Grande Sud non farà sconti. Lombardo & C. sperimenteranno cosa vuol dire avere a che fare con un partito incazzato. Faremo barricate in Aula, scenderemo in piazza se servirà, metteremo le tende sotto il covo di questi banditi della politica e non ce ne andremo da lì – aggiunge -, almeno fino a quando non avranno il coraggio di togliersi il passamontagna dalla faccia e presentarsi ai siciliani, spiegando le vere ragioni della chiusura, per poi chiedere scusa e riparare al danno. Sì – conclude Miccichè -, perché non ci basteranno le spiegazioni, né ci fermeremo ad eventuali dichiarazioni d’intenti o promesse più o meno vane. Non ci fidiamo. Non arretreremo di un passo, fino a quando Palazzo Riso non verrà restituito ai siciliani”.
In serata la smentita sulla chiusura: “Il museo regionale d’arte moderna e contemporanea di Palazzo Riso non sospendera’ l’attivita’. La notizia e’ destituita di fondamento. La Regione non ha nessuna intenzione di chiudere il museo”. La smentita e’ dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identita’ siciliana, Sebastiano Missineo. “E’ una presa di posizione incomprensibile – dice Missineo – anche perche’ il dirigente responsabile di Palazzo Riso non ha il potere di chiudere il museo, ne’ in assessorato sono mai arrivate note ufficiali riguardo a difficolta’ di gestione della struttura. La nota diffusa dal museo regionale di Palazzo Riso, oltre a contenere una serie di gravi inesattezze e insinuazioni, rischia di creare un irreparabile danno di immagine alla Regione e al suo erario. Le schede progetto per circa 12 milioni di euro complessivi, inserite nella programmazione del Po-Fesr 2007-2013 dal maggio scorso, e i relativi progetti a cui il comunicato di Palazzo Riso fa riferimento – presentati contestualmente a quelli di tutte le altre strutture periferiche dell’assessorato nell’ottobre del 2011 – sono in fase di istruzione e saranno finanziati, ove conformi alla normativa vigente”. “Per quanto riguarda i fondi regionali – conclude Missineo – negli anni scorsi e anche nel 2012, Palazzo Riso e’ il museo siciliano con il maggior stanziamento di fondi (490 mila euro). Non si comprendono, dunque, le ragioni dell’estemporanea, quanto stupefacente e infondata, comunicazione del museo regionale d’arte moderna e contemporanea”.
Ma Miccihè non ci sta‘: “”Altro che bufala, la notizia è vera. Se Lombardo fa un passo indietro, sono contento; però lo faccia e basta, senza cercare vie di fuga o capri espiatori cui scaricare colpe e responsabilità. Di indagini interne, fughe di notizia e roba simile non ci frega niente. C’interessa solo che il Museo Riso non chiuda”.
Il Palazzo, che si affaccia su piazza Bologni, nel centro storico della città di Palermo, venne realizzato negli ultimi anni del Settecento con la partecipazione dell’architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia. Divenuto proprietà del Principe di Belmonte Giuseppe Emanuele Ventimiglia e Cottone, fu in seguito acquisito dal Principe di Pandolfina. Nel XIX secolo passò al Barone Riso, il cui stemma, opera del Marabitti, è ancora oggi visibile sul portale d’ingresso.
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