Palermo Capitale della Cultura 2018, l’inizio di un’era di rinascita

Palermo Capitale della Cultura 2018. Svelato il logo e il fitto calendario di eventi, manifestazioni ed iniziative di Palermo Capitale della Cultura 2018. L’apertura ufficiale questa mattina al Teatro Massimo di Palermo davanti la stampa palermitana e alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e dell’assessore alla Cultura Andrea Cusumano, in rappresentanza della città.

Ospiti d’onore il Presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e il Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, in platea anche numerosi sindaci siciliani.

“Sono molti i riconoscimenti ottenuti  dalla nostra città negli ultimi anni – ha dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando in conferenza stampa – Palermo è la città che negli ultimi 40 anni ha registrato il maggior cambiamento in ambito culturale. Questo fa di Palermo capitale delle culture, del cibo, della salute, dei diritti e dello sport. Tutto questo fa di Palermo un punto di riferimento nel mondo in tema di cultura dell’accoglienza.”

La cerimonia ha avuto inizio con l’esibizione delle Voci Bianche e il coro multietnico Arcobaleno che hanno aperto con l’inno di Mameli. Sono stati presentati anche il progetto di comunicazione – stilato da Gomez&Mortisia, l’agenzia pubblicitaria che ha vinto il bando – e il nuovo logo che accompagnerà realizzato da una studentessa palermitana dell’Accademia di Belle Arti, Sabrina Ciprì, 22 anni, che ha racchiuso in un unico simbolo, la P declinata dall’arabo, dall’ebraico, dal fenicio, dal greco, a sottolineare le lingue di chi ha gettato le fondamenta della città.

 

Palermo Capitale della Cultura 2018: l’inizio di un percorso che durerà nel tempo

Palermo Capitale Italiana della Cultura è un progetto di visione e non un semplice calendario di eventi, ma la possibilità di mettere in rete le istituzioni culturali della città, l’associazionismo e i suoi festival vitali.

Un progetto “originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione, alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee”.

Un progetto trasversale di oltre 780 eventi (ed altri se ne stanno aggiungendo in queste ore) che accoglie arte, musica, teatro, grandi eventi, appuntamenti, convegni, sport. Su questo “mosaico” si innestano le iniziative internazionali che proiettano la città verso i grandi temi del Terzo Millennio: pace, legalità, solidarietà e partecipazione, per eventi che hanno “scelto” Palermo come ribalta. Ad iniziare dall’ Aga Khan Trust for Culture (AKTC) che il 2 marzo presenterà in anteprima mondiale il progetto di ricostruzione del suq, della moschea degli Omayyadi e del minareto di Aleppo, patrimonio UNESCO, distrutti nel 2013 durante il conflitto.

Abbandonare la rassegnazione e coltivare le ambizioni

“Credo che tutti i comuni dell’Isola debbano sentirsi oggi capitale della cultura – ha dichiarato il presidente della Regione Nello Musumeci –  perchè ognuna delle comunità siciliane ha qualcosa da esprimere. Quello che dobbiamo fare noi siciliani, per cogliere al meglio quest’occasione che ci viene offerta, è coltivare le nostre ambizioni e il nostro egocentrismo abbandonando la cultura della rassegnazione che ci ha sempre caratterizzato. Con questo progetto ci giochiamo la credibilità della nostra terra.”

Tra pochi giorni arriverà “Love difference”, il grande tavolo specchiante a forma di bacino del Mediterraneo creato da Michelangelo Pistoletto. Per dodici mesi il tavolo sarà installato nel Salone delle danze della Fondazione Sant’Elia – cuore tecnico e organizzativo di Palermo Capitale –ed ospiterà iniziative e tavole rotonde sul tema del dialogo tra le culture, dell’accoglienza, del diritto alla mobilità umana.

Le parole del Presidente Paolo Gentiloni

“E’ l’occasione per noi italiani di dire grazie a tutta la città e a tutti i palermitani perché questo sentimento di rinascita e di attaccamento alla cultura e alle proprie radici è un sentimento che fa bene a tutto il Paese. Dobbiamo utilizzare quest’occasione che ci viene offerta per investire su questo sentimento”. Così apre il suo intervento il primo ministro Paolo Gentiloni dal palco del Teatro Massimo.

“Palermo è una città nella quale si sono sedimentate tutte le culture che da qui sono transitate, una città che sa stare al mondo, non rinnegando le radici e l’identità e che al tempo stesso va di pari passo con gli scambi, l’apertura e il dilago con il resto del territorio.

Guai a rinunciare alla propria storia, né le nostre radici possono essere dei muri per chiuderci fuori dal resto del mondo. Le nostre radici ci consentono al contrario di dialogare con gli altri popoli” conclude Gentiloni.

Alcuni dei progetti presenti in calendario

Un progetto di visione e non un semplice calendario di eventi: ecco cosa è Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018. Un progetto trasversale che accoglie arte, musica, teatro, grandi eventi, appuntamenti, convegni, sport. A cui si aggiungono le iniziative internazionali che proiettano la città verso i grandi temi del Terzo Millennio.

I progetti sono tantissimi: si va dalle mostre di livello internazionale – le immagini di Spencer Tunick, di Robert Capa, la mostra-evento su Antonello da Messina e le installazioni di Jan Fabre, Shozo Shimamoto o Martin Kipperberger fino a “ReSignifications” del Nobel Wole Soyinka – al Premio delle Arti del MIUR, al festival MigrArti del MIBACT alla Festa Europea della Musica che porterà a Palermo mille giovani musicisti da tutta Europa in giugno. E ancora, un esperimento di “opera lirica sociale” che coinvolgerà un intero quartiere fino al convegno internazionale sulle “Filosofie del Mediterraneo di ieri e di oggi”.

Altro importantissimo appuntamento è quello con Manifesta 12, dal 16 giugno al 4 novembre. Un grande appuntamento con la Biennale europea itinerante di arte contemporanea. Il titolo scelto dal team di creative mediator, cui fa capo Ippolito Pestellini Laparelli del gruppo OMA di Rotterdam, è “Il giardino Planetario” con produzioni internazionali spalmate sulla città, da Palazzo Butera, a Teatro Garibaldi e Orto Botanico. Eventi collaterali e “5x5x5”. Le ultime call si sono chiuse il 15 gennaio e all’indirizzo della Biennale di arte contemporanea sono arrivati oltre 700 progetti. Con “5x5x5” – tra le novità di questa edizione che farà lavorare insieme artisti locali, nazionali e internazionali – sono previste 5 residenze di artista, 5 mostre temporanee di gallerie internazionali e 5 corsi o programmi estivi di accademie, università e istituti educativi.

Un patrimonio immenso che resterà alla città

Un patrimonio immenso che resterà alla città: saranno attivati nell’anno di Palermo Capitale Italiana e si concluderanno entro il 2020, una serie di progetti strutturali in mondo da mettere a sistema un piano integrato della cultura e dei suoi spazi nel segno della collaborazione tra le istituzioni. Dal restauro di Palazzo Butera, museo della collezione Valsecchi, all’apertura di due nuovi “parchi”: Al Medina Al Aziz nell’antico quartiere Zisa e il cuore verde del parco Casina Cinese-Pitrè. Prenderà vita un No MAFIA MEMORIAL, museo archivio laboratorio della lotta alla mafia. Palermo ha trovato spazi da offrire con rispetto a chi ha deciso di vivere qui: dall’Agorà Interreligiosa aperta a tutte le fedi, alla nuova Sinagoga. Infine, nascerà un portale unico dell’offerta culturale e turistica della città che unificherà le biglietterie dei luoghi culturali cittadini.

IL PROGRAMMA DI PALERMO CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA sarà disponibile da stasera sul sito www.palermocapitalecultura.it. Un sito in continua evoluzione che seguirà da presso lo svolgersi degli eventi. E che produrrà una newsletter periodica in italiano e in inglese. Una sezione del sito sarà realizzata nelle altre lingue internazionali.