Palermo: bancaria insulta coppia di medici gay
“Non siete uomini, ma froci”. Cosi’ una bancaria ha apostrofato oggi una coppia di medici gay, che si era recata in una banca di Palermo. A raccontare l’accaduto e’ uno
di redazione
Palermo, 14 Mar. – “Non siete uomini, ma froci”. Così una bancaria ha apostrofato oggi una coppia di medici gay che si era recata in una banca di Palermo. A raccontare l’accaduto è uno dei due medici, Giovanni M. di 34 anni, pediatra, ancora visibilmente sotto choc.
“Quello che è accaduto è gravissimo – dice – io e il mio compagno, Augusto, che è un ginecologo, questa mattina siamo andati in banca per un disguido che si era verificato su un assegno. La bancaria che poi ci ha offesi, già al telefono ha usato un tono arrogante e poco consono alla sua professione”.
“Così, con Augusto siamo andati in banca per chiarire il disguido – racconta ancora il giovane pediatra – Qui ho incontrato il direttore della filiale, che è stato molto gentile con me e abbiamo risolto subito il problema che si era verificato per un banale disguido”.
Ed ecco l’arrivo della dipendente bancaria con la quale di mattina c’è stato il colloquio telefonico.
“Mentre uscivamo dalla filiale – racconta ancora Giovanni – nell’area che separa le casse dall’uscita, senza alcun motivo siamo stati aggrediti verbalmente e pubblicamente con ingiurie, in presenza degli impiegati e dei clienti dalla bancaria. Ci ha detto: Mi auguro di non avere mai a che fare con due medici come voi, pezzenti, non siete uomini, froci!”
A questo punto Giovanni M. e Augusto A., hanno lasciato la banca scossi da quanto accaduto.
“Non sapevamo come reagire a queste offese – racconta ancora il pediatra – così, dopo essermi consultato con il mio avvocato, abbiamo deciso di presentare una denuncia nei confronti della dipendente bancaria. La citerò in giudizio, sia penalmente che civilmente. In caso di risarcimento devolverò il ricavato all’Arcigay e alle associazioni che si battono per la causa degli omosessuali. Non è pensabile che, nel 2013, ci sia ancora una omofobia così estesa”.